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La rosa bianca. Sophie Scholl

Regia di Marc Rothemund vedi scheda film

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La recensione su La rosa bianca. Sophie Scholl

di FilmTv Rivista
6 stelle

Il nazismo visto da chi non era d’accordo col regime. Il film di Rothemund dà visibilità, con onestà e rispetto, ai tedeschi non allineati. Quelli della “Rosa bianca”, organizzazione parastudentesca che a Monaco, nel 1943, voleva risvegliare le coscienze stordite dalla propaganda. Partendo da fatti veri, integrati da materiali inediti, si ricostruisce la vicenda di Sophie Scholl, ventun anni, che col fratello Hans produsse e diffuse all’università di Monaco volantini di condanna della mandata al massacro da parte di Hitler della gioventù tedesca a Stalingrado. La messa in scena del loro sabotaggio, tra claustrofobia e silenzio coatto, porta la Storia a cifra stilistica. Dal loro arresto in poi, il film si chiude in un’estenuante, coraggiosa resistenza della protagonista al suo destino. Seguendo fin troppo filologicamente gli ultimi quattro giorni di Sophie, Hans e dell’amico Christoph, del loro sommario processo, tra uffici di polizia e il carcere. Se correttezza e toni medi prendono il sopravvento sull’emozione, ciò non sminuisce l’impegno nel far intravedere dalle aperture (le finestre della cella, gli spiragli di luce tra un interrogatorio e l’altro) la fede nella voce della libertà contro l’oscurantismo di ogni dittatura.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 44 del 2005

Autore: Raffaella Giancristofaro

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