Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
La regia di Pollack è quasi una sicurezza: tutto è rappresentato con sobrietà e professionalità, non si va mai sopra le righe. Eppure sembra che manchi qualcosa di indefinibile in questa spy/story complottistica ambientata là dove neanche il grande Hitchcock era riuscito ad entrare (l'O.N.U), forse la sceneggiatura un pò stereotipata e a tratti un pò stiracchiata (il fatto che un dittatore africano, fresca vittima di un fallito attentato, venga lasciato solo in una stanza e quindi in balìa della riluttante/aspirante omicida Nicole Kidman, mi è apparso un pò inverosimile) e un pizzico di stucchevole panafricanismo virato new age. Di contro la recitazione dei protagonisti principali è abbastanza convincente e la rappresentazione della figura degli interpreti, sorta di custodi della parola (Verbo), anche se un pò banalizzata all'interno di un organismo internazionale rappresentato come una torre di babele (nella quale individui parlanti idiomi diversi cercano di far coincidere i propri interessi economici/militari), è suggestiva.
Sufficiente.
Geopolitica.
Essenziale.
Indecisa.
Misurato.
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