Vittorio è da tempo il factotum di un industriale senza scrupoli. Rimasto ferito in un tentativo di rapina decide di comprare una pistola. Qualche tempo dopo uccide un malvivente e diventa per qualche giorno una specie di eroe negli ambienti della ricca borghesia milanese. Ma subito dopo viene abbandonato da tutti, compreso l'industriale per il quale si era prestato a ogni sorta di traffici. Decide allora di vendicarsi.
Note
Film troppo dichiaratamente a tesi, ma insolito nel panorama italiano dell'epoca: tensione un po' in sordina, qualche didascalismo di troppo, ma Manfredi è sobrio e convicente.
Ancora oggi più attuale di quanto si creda. Qualche debolezza nella sceneggiatura ma convincenti quasi tutti gli interpreti: in particolare indimenticabili Vittorio Mezzogiorno e il tratteggio di alcuni personaggi minori, come i grotteschi frequentatori del poligono.
" La violenza urbana è una cosa seria
E' quel senso di ostile che avverto è che gira nell'aria
E' giusto che la gente si difenda da sola
Io mi compro una pistola" ( Giorgio Gaber 1978)
Un film che è uno spaccato del clima degli anni di piombo, con una valido Manfredi nella parte di un modesto impiegato che diventa una sorta di giustiziere della notte, ma che non convince del tutto per un eccesso di paradossi che snatura buona parte della vicenda
Con ragguardevole piglio sociologico, Montaldo porta al parossismo le paure del cittadino comune durante gli anni di piombo, costruendo su un magnifico Manfredi il ritratto di un giustiziere della notte all'amatriciana: è l'altro lato della violenza, quello dell'uomo della strada orfano delle istituzioni.
Il soggetto non era male - voleva andar oltre il "Giustiziere della notte", a cui sicuramente la scrittura si è ispirata.
Peccato però per questo Manfredi, mai in parte, preso nelle sue solite tipiche macchiette - l'uomo mite fuori posto, in ambito sociale, professionale e sessuale.
Il film comunque intrattiene, inquieta e fa pensare!
6 e 1/2
un film amaro,dall'ambientazione cupa.malgrado alcuni difetti della sceneggiatura,lascia il segno.manfredi drammatico è indimenticabile.malinconica colonna sonora del maestro morricone.
Il regista prende spunto da un fatto di cronaca, uno rapina fatta per scherzo finita in tragedia e con la produzione di Sergio Leone realizza un film che inizia come un poliziottesco e non può che finire tragicamente. Il borghese di Montaldo non è piccolo piccolo ma nemmeno grande essendo un contabile creativo al servizio del suo vecchio socio. Negli anni settanta a Milano il… leggi tutto
"Eccezionale Manfredi" leggo dai commenti dei più... aggiungete almeno "a tratti" - perché è piuttosto fuori luogo quella sua recitazione, la sua macchietta, lo scanzonato, impacciato "Solito Ignoto" che tanto amiamo... Per la seriosità e drammaticità del soggetto, si sarebbe stsato auspicabile una recitazione molto più consona - e lui ne era… leggi tutto
Non un bel film. Sfruttava tantissimo, nel ’79, il clima di angoscia dovuta al terrorismo. In più sfrutta l’immaginario della ragazza lasciva che si concede a uomini maturi, che in particolare dopo il ’68 infiammava istinti morbosi. Due temi che anche oggi avrebbero un appeal, se non fossero sviluppati in modo abbastanza commerciale, assecondando i clichè di… leggi tutto
Il regista prende spunto da un fatto di cronaca, uno rapina fatta per scherzo finita in tragedia e con la produzione di Sergio Leone realizza un film che inizia come un poliziottesco e non può che finire tragicamente. Il borghese di Montaldo non è piccolo piccolo ma nemmeno grande essendo un contabile creativo al servizio del suo vecchio socio. Negli anni settanta a Milano il…
Per ricordare il grande Giuliano Montaldo, a pochi giorni dalla sua scomparsa, oltre che alla valida scelta di mandare in onda l'interessante documentario "Vera e Giuliano" del 2020, forse la Rai avrebbe fatto miglior servizio nel riproporre "Sacco e Vanzetti", ma comunque "Il giocattolo" rimane un'interessante pellicola soprattutto se inquadrata nel clima di fine anni '70, quando terrorismo e…
Un contabile dall'animo mite conduce una vita senza gioie né dolori fino quando non conosce un poliziotto di nome Sandro. Questi gli insegna ad usare la pistola e l'uomo scopre di avere talento e una mira precisa. Un giorno però, il nuovo amico viene ammazzato e l'unica soluzione alla perdita, sembra essere la vendetta.
Giuliano Montaldo sembra voler seguire la strada spianata da…
Meticoloso fino al limite del possibile e sempre pronto a sbalordire con la sua classe innata, Nino Manfredi si apprestava a sfruttare le sue immense qualità per entrare nel personaggio che gli era stato affidato.
Come un autentico felino che, prima di sferrare l'attacco finale, studia la sua preda nei minimi particolari, volle prepararsi a dovere prima di scendere in campo per cercare…
E' difficile fare "Il giustiziere della notte" in versione spaghetti:
porto d'armi, eccesso di legittima difesa, custodie cautelari, buonismo e benpensanti sono pronti a mettere in croce chi difende , o fa le veci, della polizia.
Come se non bastassero ci si mette anche il "cumenda" milanese e i suoi "bauscia".
Suggestiva la figura del poliziotto interpretata da…
Vittorio Barletta (Manfredi), tranquillo ragioniere al servizio di un finanziere senza scrupoli di Milano (Foà), vive senza grandi pretese con la moglie Ada (Jobert). La morte tragica del suo unico amico (Mezzogiorno) lo spinge a coltivare un tacito desiderio di vendetta nei confronti degli assassini. Così, Vittorio dirotta la sua precisione maniacale nei confronti degli orologi…
Qual'è il primo ricordo che avete di Ennio Morricone?
Credo che tutti quelli che conoscono Morricone si ricordano la prima volta in cui hanno scoperto uno dei componimenti del maestro. Io ricordo il giorno in…
Non un bel film. Sfruttava tantissimo, nel ’79, il clima di angoscia dovuta al terrorismo. In più sfrutta l’immaginario della ragazza lasciva che si concede a uomini maturi, che in particolare dopo il ’68 infiammava istinti morbosi. Due temi che anche oggi avrebbero un appeal, se non fossero sviluppati in modo abbastanza commerciale, assecondando i clichè di…
Negli anni 70 l'Italia attraversava un periodo difficile per quanto riguarda la violenza urbana, la sicurezza dei cittadini, ecc.ecc. ( 40 anni dopo è cambiato qualcosa?); il cinema diceva la sua con Castellari, Monicelli e tanto cinema b e questo "Giocattolo" uscì sul finire di quegli anni, magari in ritardo ma con un messaggio forte e chiaro, ed un magnifico Nino Manfredi.
Il…
Il film: "Il giocattolo" forse dopo: "Il padre di famiglia" e' a mio parere il migliore di Nino Manfredi. Ma risulta bella anche la trama col finale. Il momento conclusivo, appunto, dove la moglie del protagonista, viene uccisa dalla pistola (giocattolo cioè) per un incidente, ti spiazza e lascia una giusta morale dietro di sé. Manfredi ha, a modesto personale parere, una…
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Commenti (12) vedi tutti
Ancora oggi più attuale di quanto si creda. Qualche debolezza nella sceneggiatura ma convincenti quasi tutti gli interpreti: in particolare indimenticabili Vittorio Mezzogiorno e il tratteggio di alcuni personaggi minori, come i grotteschi frequentatori del poligono.
commento di ssiboni" La violenza urbana è una cosa seria E' quel senso di ostile che avverto è che gira nell'aria E' giusto che la gente si difenda da sola Io mi compro una pistola" ( Giorgio Gaber 1978)
leggi la recensione completa di tafoUn film che è uno spaccato del clima degli anni di piombo, con una valido Manfredi nella parte di un modesto impiegato che diventa una sorta di giustiziere della notte, ma che non convince del tutto per un eccesso di paradossi che snatura buona parte della vicenda
leggi la recensione completa di galavernaUn noir costruito seguendo gli schemi di Elio Petri e Mario Monicelli: interessante nella prima parte, ma retorico ed inconcludente nella seconda
leggi la recensione completa di QualcunocheadorailcinemaE' difficile fare "Il giustiziere della notte" in versione spaghetti.
leggi la recensione completa di Ippolito-AbelliCon ragguardevole piglio sociologico, Montaldo porta al parossismo le paure del cittadino comune durante gli anni di piombo, costruendo su un magnifico Manfredi il ritratto di un giustiziere della notte all'amatriciana: è l'altro lato della violenza, quello dell'uomo della strada orfano delle istituzioni.
leggi la recensione completa di barabbovichUn buon dramma d'impegno sociale con venature thriller.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiIl soggetto non era male - voleva andar oltre il "Giustiziere della notte", a cui sicuramente la scrittura si è ispirata. Peccato però per questo Manfredi, mai in parte, preso nelle sue solite tipiche macchiette - l'uomo mite fuori posto, in ambito sociale, professionale e sessuale. Il film comunque intrattiene, inquieta e fa pensare! 6 e 1/2
leggi la recensione completa di LoLoriun film amaro,dall'ambientazione cupa.malgrado alcuni difetti della sceneggiatura,lascia il segno.manfredi drammatico è indimenticabile.malinconica colonna sonora del maestro morricone.
commento di hankstupenda l'ambientazione milanese.
commento di kkkBuon film, eccezionale manfredi. Il finale lascia di stucco, inaspettato, sorprendente, forse un pò troppo irrealista.
commento di fenisioBel film sulla scia del borghese piccolo piccolo.Manfredi super
commento di antonio de curtis