Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Un Lenzi sottotono, insolitamente all'opera nella commedia sexy. Nonostante i tanti giudizi inclementi, "Scusi, lei è normale?" non si discosta dalla media dei prodotti ascrivibili al filone. Opera sicuramente minore nella filmografia del regista, ma divertente e scorrevole.
A Spoleto il pretore Gustavo Sparvieri (Renzo Montagnani) ha avviato una dura campagna moralizzatrice, prendendo di mira - e facendo quindi sequestrare - pellicole e luce rossa e manifesti pubblicitari con donne nude. Suo nipote Franco (Ray Lovelock), invece, ha una relazione con il travestito Nicole (Enzo Cerusico). Relazione che però trova un insormontabile ostacolo quando Franco in una discoteca incontra, subendone una insolita "fascinazione", Anna Maria Immacolata (Anna Maria Rizzoli), figlia di un onorevole bigotto ma anche lei dalla doppia identità, facendo segretamente servizi fotografici spinti in fotoromanzi per adulti, celata dietro il nome d'arte di Mimì Pon Pon. Per un malinteso un commissario di polizia (Aldo Maccione) si convince che Franco sia responsabile della morte di Nicole (a causa di un biglietto nel quale il travestito aveva minacciato di suicidarsi per gelosia), mentre il pretore si accanisce contro Mimì Pon Pon senza immaginare che si tratta di Anna Maria, proprio il tipo di "brava ragazza" che vorrebbe dare in sposa al nipote.
"Se in un film si vede un uomo tagliare a pezzi il seno di una donna, il film viene semplicemente classificato come adatto ad un pubblico adulto, ma se, Dio non voglia, si vede un uomo baciare il seno di una donna, il film viene classificato come pornografico. Perché la violenza è più accettabile della tenerezza?" (Sally Struthers)
Due nomi fondamentali del cinema italiano, Dardano Sacchetti e Umberto Lenzi, si cimentano - rispettivamente - nella sceneggiatura e nella direzione di un rip-off de Il vizietto. Il cast d'attori è di certo interesse: Cerusico, Montagnani, Lovelock, Maccione e, naturalmente, la sensuale (e ironica) Anna Maria Rizzoli. Nonostante il registro "comico" sia fuori dalle corde dei due autori, il ritmo del film è comunque sostenuto. Lenzi fa una breve comparsa (appare in TV mentre intervista Mimì Pon Pon) e diverse battute riescono a strappare qualche sano sorriso, ovviamente in un contesto da politically incorrect. Curiosa la presenza del volto televisivo dell'epoca (Sammy Barbot, in una particina da animatore in discoteca nel rispetto del ruolo televisivo), affiancato a celebri caratteristi tipo Enzo Andronico, Jimmy il Fenomeno, Tom Felleghy e Fulvio Mingozzi. Montagnani, come sempre, riesce ad essere esilarante, soprattutto nel segmento finale. Da segnalare l'eccentricità dei titoli di testa, nei quali Enzo Cerusico è presentato con un punto interrogativo, a causa dal ruolo ricoperto nel film, ovvero quello di un travestito. Meno peggio di tanti analoghi titoli della commedia sexy più apprezzati, nonostante sia una pellicola poco gradita a livello popolare.
Umberto Lenzi sul film [1]
(Di Scusi, lei è normale?) "sapete perché non ne voglio parlare? Perché ho commesso due errori di inesperienza. Se io tagliavo due o tre cose volgari che mi furono imposte dal produttore e che andavano nella commedia popolare del tempo, il film sarebbe stato meglio de Il vizietto. C'era la scena di un ragazzo che si masturbava dietro una porta e qualche parolaccia di troppo che sinceramente si potevano evitare. Per dimostrare come rimanevo sempre fedele alla storia, anche in quella occasione mi ispirai alla cronaca; il fatto di quel pretore era vero. In quegli anni ci fu una vera e propria campagna contro il sesso e la pornografia. Quel film era molto nelle mie corde ed era polemico contro la magistratura e la censura. Rivedendolo, a distanza di anni, devo dire che però era molto carino. La scena in cui Montagnani balla con Cerusico nel finale è spassosissima e anche Lovelock fa un bel personaggio. Non mi pento di averlo fatto, al di là di qualche cosina che avrei dovuto ripulire."
[1] Fonte: "Nocturno Libri - Umberto Lenzi", seconda parte.
Curiosità
Il visto censura originale attribuiva a Scusi, lei è normale? un divieto ai minori di anni 18. Soltanto in tempi relativamente recenti (settembre del 2005) una revisione ministeriale ne sancisce l'abbassamento al limite dei 14 anni. La storia, pur con le dovute differenze e sostanziali singolarità, ricorda parecchio il precedente La pretora, girato da Lucio Fulci nel 1976, probabilmente per via del fatto di cronaca menzionato da Lenzi, alla base di entrambe le pellicole.
Citazione
"A che punto siamo, cancelliere?", domanda il pretore mentre sta valutando una serie di pellicole a luce rossa (in analogia stretta con il citato film di Fulci) da sottoporre a inevitabile sequestro.
Risposta: "Dunque, abbiamo visionato: Lady materasso, Bidella di notte, Gola profonda n. 3; ci mancano ancora: La porno suora, Perversioni intime di un'ostetrica e... Giù gli slip, arriva Super Cacchio!"
"Un censore è un funzionario che raccomanda dei prodotti vietandoli." (Frank Wedekind)
F.P. 26/05/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'40")
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