Regia di Alex Gibney vedi scheda film
Si segue questo documentario con apprensione, senso di sollievo, indignazione, preoccupazione ciclica. Alcuni piani alti dell’economia (non sono diventati troppi?), della finanza e degli affari sono il fitto sottobosco di crimini, di accordi e di abusi di bilancio da parte di farabutti, di furbetti, di cialtroni, di magliari dall’abito firmato e con il sorriso da foto segnaletica (Cesare Lombroso si sarebbe divertito!). L’inchiesta firmata da Alex Gibney ricostruisce e scava in uno dei tracolli e degli scandali più gravi del mercato americano: il caso Enron. La potente corporation che sul gas, sull’elettricità e sulla frode ha costruito un’ascesa dopata e una drammatica caduta. La Borsa, le azioni, le iniziative spericolate sono le armi in mano ad un ramo organizzato del crimine in doppiopetto. Tratto dal libro di due reporter, Bethany McLean e Peter Elkind, il film è la cronaca di un’ordinaria e spudorata storia di arroganza, di un’aberrante religione del profitto personale ai danni dei risparmiatori e degli investitori. I miliardari immaginari, protagonisti di molti film non sono mai stati simpatici; quelli veri, star mediocri dei tribunali, sono inqualificabili. Il regista, volendo informare, denunciare e intrattenere, analizza questa materia incandescente con stile alla Errol Morris.
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