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Kontroll

Regia di Nimród Antal vedi scheda film

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cazzeggiatore del millennio

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La recensione su Kontroll

di cazzeggiatore del millennio
10 stelle

Ogni genere possibile ed immaginabile per un brodo di follia.

Un uomo lavora in una metropolitana dove accadono strani omicidi, l’incontro con una strana ragazza vestita da orso cambierà le cose.

Film dal sapore indipendente dell’ungherese Nimròd Antal qui al suo terzo film, il primo però veramente pregno d’un respiro più internazionale e che di conseguenza lo proietterà a quell’Hollywood che però mai più gli permetterà di esprimersi a questi livelli, in modo così personale e provocatorio. Cupe atmosfere metropolitane per un’inquietante storia sporcata da qualsiasi genere possibile (orrore, commedia, grottesco, azione) quasi una vetrina per mettere in piena luce tutte le doti di un talento che qui si diverte, un’idea dopo l’altra in una folle stazione rappresentata quasi al pari di un vero e proprio universo parallelo dove succede di tutto.

Una satira nella quale la monotonia dei protagonisti viene esasperata fino ad episodi assurdi, quello del tipo che si gode il suo sacchetto di popcorn davanti ad un fresco cadavere morto da poco ad esempio, o quello dell’uomo a cui più d’una volta scappa un mezzo infarto nel bel mezzo della folla sempre e comunque indifferente. Lo straniamento di persone ormai condannate a sorreggere i rapporti con discorsi completamente sconnessi, completamente incoerenti con quanto accade loro intorno. La società in poche parole messa alla berlina tra le quattro squallide mura quasi di un vero e proprio palcoscenico; esso con tutte le sue assurde contraddizioni, ridicole sì, ma davanti alle quali - se ci si pensa un po’ sopra - bisognerebbe mettersi a piangere piuttosto che ridere: riguardano ciascuno di noi infatti.

Una pellicola questa però prima di tutto molto personale, la cupa visione di un regista insopportabilmente sarcastico, si ride, da colleghi di lavoro adulti e vaccinati atteggiati però quasi come bimbi dell’asilo a paramedici presi in giro durante il loro delicatissimo lavoro, nessuno viene risparmiato, tantomeno le stesse terribili forze dell’ordine.

Un film che vola e, soprattutto, come la maggior parte delle migliori opere, approfitta di un soggetto quasi banale per dar sfoggio di tutte le idee, che sia di trama che sia di messinscena, possibili.

 

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