Regia di Nimród Antal vedi scheda film
Film che sulla carta poteva essere anche valido, con una storia tutto sommato interessante ed atmosfere cupe e paradossali che a me, personalmente, hanno ricordato “Fuori Orario” . Ma l’analogia si ferma qui, perché per il resto non c’è né l’irriverenza né la stravaganza del capolavoro di Scorsese, e neanche la visionarietà di “Subway” di Besson. Infatti ad un buon inizio, e ad alcuni spunti validi (tra tutti il colloquio con lo psicologo, forse la scena più bella di tutto il film) per il resto si scivola presto nella noia e nella prevedibilità, con un finale che lascia a bocca aperta per banalità. Peccato perché ne poteva venir fuori un film valido, sia per le atmosfere crepuscolari avvincenti sia per le continue oscillazioni tra realtà e fantasia. Invece alla fine ne risulta un minestrone mal condito e di cui si fa fatica a digerirne le evidenti superficialità. Sopravvalutato oltre i suoi reali meriti.
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