Regia di Nimród Antal vedi scheda film
Una full immersion nella metropolitana di Budapest ,un dedalo di buie gallerie e corridoi illuminati a malapena da neon grigiastri.
Un gruppo di controllori nella loro odissea quotidiana , tra corse spericolate in treno, duelli anche fisici con passeggeri di tutte le risme e scommesse spericolate.
Di mezzo però ci sono anche tanti suicidi sospetti.
Tra realtà e metafora, un thriller asfissiante in cui quello che emerge è il superbo mestiere del regista Nimrod Antal ( poi cooptato a Hollywood e sottoposto a una cura di "normalizzazione") che si lancia in riprese spericolate esercitandosi con successo nell'arte della suspense.
Il linguaggio registico vivace e la ricerca costante della bellezza della forma getta una nuova luce su un cinema presunto ingessato dal peso del regime comunista ma a sua volta schiaccia inesorabilmente una storia già esile per suo conto e che procede a strappi fino a un finale che mette le cose in chiaro, si fa per dire, illuminando tutto il film di una luce diversa.
La metafora prende il sopravvento sull'apparente film di genere e va dato atto ad Antal di essere riuscito a tenere coperto il proprio gioco fino all'ultimo.
Tra controllori al di sotto di ogni deontologia, un conduttore ubriaco di treno che somiglia a un novello Caronte, nocchiero di anime più che di corpi, personaggi al di sopra delle righe e apparizioni spaventose Kontroll procede spedito assicurando la giusta dose di divertimento.
Da ricordare la fotografia dai toni lividi e desaturati di Gyula Pados e alcune sequenze di inseguimento girate alla grande.
Nella scena finale la metafora si fa anche troppo scoperta,persino ingenua ma è difetto ampiamente perdonabile.
Kontroll è il racconto di una metropolitana che brulica di varia umanità, della confusione che si agita nella Budapest sotterranea.
Anche questa una metafora dello smarrimento e del marasma in cui è immersa la Budapest che vede la luce del sole?
(bradipofilms.blogspot.com)
lavoro eccellente con la telecamera
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