Regia di Neil Marshall vedi scheda film
Il film parte spedito, non sono ancora terminati i titoli di testa che Marshall, utilizzando un paio di veloci inquadrature e scambi di sguardi rivelatori, illustra sapientemente e con pochi e azzeccati tocchi l’antefatto a ciò che avverrà successivamente, chiarificandoci la “causa scatenante” dei conflitti e dei contorti rapporti interpersonali tra le protagoniste principali. Ed il tutto in neanche cinque minuti di pellicola, forse neanche la proverbiale essenzialità di Carpenter avrebbe potuto fare di meglio. Successivamente ci conduce nel vivo della trama, ove le tre protagoniste, più altre tre amiche innamorate degli sport estremi, si riuniscono in un “ameno” rifugio sui monti Appalachi per affrontare, all’indomani, un escursione speleologica all’interno di un complesso di grotte della zona. Si accorgeranno, loro malgrado, che la discesa nel ventre della terra non sarà così agevole né priva di pericoli. Neil Marshall continua a stupirmi, è riuscito (secondo me) a svecchiare una situazione horror abusata (donne in pericolo in luogo chiuso) ed a trasformarla in un incubo claustrofobico ed oscuro, sfuggendo alle trappole ed alle secche della reiterazione sterile delle solite tematiche del genere. La partecipazione dello spettatore alle peripezie delle protagoniste aumenta man mano che si sprofonda maggiormente nell’oscurità, sorta di ventre materno osceno ed avviluppante. Le scene violente sono riprese con maestria e concitazione, “muovendo convulsamente la cinepresa per farci condividere la brutalità del momento” (Copyright la playlist “schermi violenti” di Joseba) e non lasciando mai allo spettatore la possibilità né di rilassarsi né di tirare il fiato; e, nonostante alcuni “screaming moments” possano apparire telefonati, lui riesce a tenderli all’estremo, provocando, anche nei più avvezzi consumatori di splatter, un liberatorio sobbalzo sulla sedia unitamente ad una sconfinata ammirazione per la sua rara capacità di dosaggio dei colpi di scena. Ottime, infine, la fotografia sanguinolenta di Sam McCurdy ed il sapiente montaggio di Jon Harris.
P.S. ringrazio pubblicamente il grande Bradipo 68 per avermi fatto conoscere i lavori del notevole regista inglese e per la sua lungimiranza nei prestiti di dvd, cosa che ha causato il quasi fallimento della catena “Blockbuster Italia” ;-)
Claustrofobica.
Ottima.
Spietata.
Scioccante.
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