Regia di Neil Marshall vedi scheda film
L’orrore inizia lento, è strisciante, nascosto, dubbioso; poi d’un tratto diventa claustrofobico, per poi mutare di nuovo e diventare addirittura paranoico. A metà il film di Marshall cambia di nuovo, fa una “brusca” virata e comincia a grondare sangue, a mostrare i suoi muscoli carnefici, stride delirante e beffardo, tra le sue rocce uterine che ergono minacciose e dove si nascondono - annidati - gli incubi trasversali della female rivalry. Antologica la colonna sonora di Julyan. Perfetta l’isteria espressiva di Shauna Macdonald.
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