Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Il celeberrimo romanzo di Charles Dickens va al cinema per la terza volta. È la storia di Oliver Twist (Clark), un orfanello che nella Londra di inizio ottocento finisce nelle grinfie di un vecchio manigoldo ebreo (Kingsley) che vorrebbe assoldarlo tra i ladruncoli che operano per lui in cambio di vitto e alloggio. Quando Oliver viene costretto da un malvagio compare del vegliardo (Foreman) a fare un furto nella casa di un benefattore che aveva accolto lo stesso Oliver come un figlio, le cose precipitano: i due furfanti si insospettiscono, una ragazza (Rowe) che vorrebbe salvare l'orfanello di rimette la pelle ma, dopo una girandola di disavventure, per Oliver arriverà il lieto fine.
Scenografia e luci restituiscono magicamente l'atmosfera retrò della Londra dei primi dell'Ottocento. Se il film di Polanski è appunto efficacissimo sul piano formale, qualche compiacimento di troppo non giova in fase narrativa, con momenti che indulgono a un sentimentalismo esasperato. Un bel rifacimento del romanzo dickensiano, tuttavia ben sotto l'eccellenza della prova che ne diede David Lean.
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