Regia di Edgar Wright vedi scheda film
L'esordio di Edgar Wright alle prese con i classici morti viventi resi mitici da Romero, lascia un vago amaro in bocca, specie se si è già usufruito del successivo Hot Fuzz! che, a mio parere, sintetizza brillantemente tutto il positivo di quest'opera prima (montaggio frenetico, commedia dell'assurdo con abile sintesi tra finzione e paradosso - esemplare la scena in cui Shaun esce da casa nella cittadina ormai preda dei dementi, fa spesa al supermarket e ritorna senza accorgersi minimamente del delirio che impazza -, gustosissime scenette in rapida sequenza come quelle per architettare il salvataggio della mamma), ma che risulta tutto sommato ingolfata, specialmente nell'indulgere su zombies tra il bolso e l'imbalsamato.
L'idea del messaggio subliminale, ad evidenziare il tedio di un' umanità affannata in alienante routine, arriva - ed anche abbastanza pungente - specie nel finale di spietata allegoria, ma si perde tra svariati ghirigori che fiaccano la visione anche ai più indulgenti.
Tanto per citare operazioni analoghe, uno dei capostipiti della presa in giro del genere splatter/horror, come ad esempio L'armata delle tenebre di Sam Raimi, risulta decisamente più efficace, per non parlare di quel Dal tramonto all'alba, che eleva il demenziale orrorifico a livelli stratosferici.
Insomma una regia che si affina col tempo e lascia comunque ben sperare; la deriva convulsamente videoclippara rimane marchio di fabbrica e ottimo auspicio per future satire a 360 gradi su ogni genere che tenda a prendersi troppo sul serio.
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