Regia di Michail K. Kalatozov vedi scheda film
"Soy Cuba" diretto nel 1964 da
Michail Kalatozov,devo dire che
mi è piaciuto molto.
La storia si svolge nell'Avana nel 1958 e racconta
ad un anno alla caduta del regime di Batista e
all'avvento della rivoluzione castrista.
E nel paese ci sono 4 storie cominciando con la
giovane Maria che si offre agli americani in un albergo di lusso,
e uno di loro che ha trascorso la notte con lei si
rende conto della povertà del quartiere dove vive la ragazza.
La seconda di Pedro,colono in un podere dove si
coltiva la canna da zucchero incendia tutto,
quando scopre che il padrone ha venduto la terra
con il raccolto ad una compagnia americana.
La terza racconta che lo studente e il dissidente Enrique
fa attività politica contro il governo di Batista e c'è l'ha
su con il Capo della Polizia e vuole fare un attentato
contro di lui,ma ci rinuncia perché era insieme ai
due figli piccoli con la rabbia dei suoi
compagni che gli spiegano che ci saranno conseguenze.
Infatti sacrificherà se stesso,quando un suo compagno
verrà abbattuto dalla polizia.
L'ultimo invece di Mario,un uomo che vuole stare
in pace con la sua famiglia dà ospitalità a un
seguace di Fidel e dopo averci litigato poco dopo
subisce un bombardamento e perde un figlio piccolo,
e per questo si arruola nell'esercito dei rivoluzionari.
Il Film è una coproduzione Russo-Cubana è
vuole rappresentare e interpretare l’animo cubano
alla fine degli anni '50,innalzandosi a portabandiera
della rivoluzione e il regista Michail Kalatozov,
ci fa entrare con una lunga prefazione iniziale
facendoci vedere dai titoli di testa il paese
dall'alto e il clima che si respirava allora e
come si viveva nello spietato regime di Batista,
riuscendoci molto bene coinvolgendoti a dovere.
Comunque durante la visione ti accorgi subito di
trovarti di fronte a una pellicola particolare e
originale,perché girato con sequenze acrobatiche
con carrelli,macchina a spalla e gran d'angolo,
con lunghi piani sequenza,e soprattutto aiutato
dalla meravigliosa Fotografia
in bianco e nero di Sergej Uruševskij,
che la immerge di chiaroscuri e ombre,
quasi a ispirarsi all'espressionismo Tedesco
e le pellicole Russe degli anni '20/30.
Poi sceglie di raccontare 4 storie
Diviso in un prologo con una voce
di donna che dice di essere Cuba
e di raccontare i problemi del paese,
per chi paga certi sbagli del sistema
della società.
Il Regista vuole affrontare le miserie
della popolazione cubana e la sua
tanta voglia di riscatto dal regime di Batista,
focalizzando negli ultimi due episodi l'importanza
della rivoluzione di Fidel Castro,scegliendo un registro che tocca
il melodrammatico,ma anche l'azione verso il finale,
ed è ferocemente anti-americano.
Poi devo dire che ci troviamo di fronte a un Film
che è difficile descriverlo perché sei immerso dalla
sua bellezza e fascino,dove almeno crea due scene
che ti rimangono impresse come nell'episodio
del padre Pedro che brucia la sua piantagione
di zucchero e allora c'è lui per terra immerso
nel fuoco e quando lo studente viene ucciso
dal balcone mentre urla:"Viva la libertà,
abbasso la tirannia" lanciando i fogli
e finisce per terra con questi dall'alto,
ma anche quella del ragazzo che si sacrifica
in mezzo al fumo e all'acqua.
La pellicola è stato girata nel 1964 e la lavorazione
è durata due anni con tanti problemi per il budget
risicato e la situazione del paese,però all'uscita
fu accusato di formalismo,di scarso realismo e
non di conoscenza poi bandito a Cuba dopo
dure contestazioni,e messo all'oblio per più di 30 anni.
Riscoperto nel 1992,che folgorò subito Coppola e Scorsese
che lo ritrovarono e rivalutato e innalzato
come immensa Opera cinematografica.
Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove figurano:
Sergio Corrieri-Salvador Wood-José Gallardo-
Raúl García-Luz María Collazo-Jean Bouisse-
Alberto Morgan-Zilia Rodríguez-Fausto Mirabal-
Roberto García York-María de las Mercedes Díez-
Bárbara Domínguez-Isis del Monte-Luisa María Jiménez-
Mario González e Tony López.
Invece nel reparto tecnico oltre la già
segnalata Fotografia di Sergej Uruševskij,
segnalerei il montaggio di Nina Glagoleva,
le musiche di Carlos Fariñas,
le scenografie di Yevgeni Svidetelev,
i costumi di Renè Portocarrero
e il trucco di Vera Rudina e Luz M. Cáceres,
che rendono una efficace ricostruzione
e messa in scena.
In conclusione un buon Film,
particolare per le tecniche di
ripresa utilizzate e il vertiginoso
montaggio con delle scene memorabili,
che focalizza la miseria del paese e
la voglia di riscatto del paese quando
Batista comandava con una dittatura
sanguinosa,e negli ultimi due episodi
mette in luce la rivoluzione Castrista,
dopo un lungo equilibrio cade nella
propaganda politica dove si vede che
c'erano enormi aspettative.
Il mio voto: 8.
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