L'Avana, è il 1958 manca un anno alla caduta del regime di Batista e all'avvento della rivoluzione castrista. La giovane Maria si offre agli americani in un albergo di lusso. Uno di loro che ha trascorso la notte con lei si rende conto della povertà del quartiere dove vive la ragazza. Pedro, colono in un podere dove si coltiva la canna da zucchero incendia tutto, quando scopre che il padrone intende vendere il raccolto ad una compagnia americana. Il dissidente Enrique sacrifica se stesso, quando un suo compagno viene abbattuto dalla polizia. Mario dà ospitalità a un seguace di Fidel e si arruola nell'esercito dei rivoluzionari dopo aver subito un bombardamento da parte dell'aviazione di Batista.
Note
Lo stile grandioso è esaltato dal grandangolo che regala scorci meravigliosi di una natura straordinaria e pagine di una dignitosa povertà scritta senza parole nelle rughe dei volti di ogni cubano; realtà solo apparentemente lontane ma che senza contraddizione appartengono all'essenza di Cuba e del suo popolo. Poi c'è lo straordinario e naturale uso del piano-sequenza, che nell'occasione dei funerali dello studente rivoluzionario Enrique, regala quasi tre minuti di emozioni sconvolgenti e che fa impallidire anche il più ardito tecnicismo di De Palma.
Un bianco e nero accecanti fanno da sfondo alla lotta per la libertà del popolo cubano, vittima del solito colonialismo da sfruttamento. Nella sintesi del sito un errore: il contadino incendia perché è stato costretto a vedere la sua terra a causa dei debiti. Film moderno e con belle idee. 9
Opera davvero suggestiva. Film d'altri tempi nella sua scarna e lucida trasposizione di una realtà, quella cubana, che stava andando incontro a uno dei più grandi sommovimenti della storia. E poi…la magia del bianco e nero.
Di Kalatozov finora avevo visto l'acclamato "Quando volano le cicogne", ma questo "Soy Cuba", coproduzione russo/cubana accolta freddamente alla sua uscita, probabilmente è un film anche migliore.
Una tetralogia di episodi ambientati durante il periodo conclusivo della dittatura di Batista nell'isola caraibica: nel primo episodio una donna di colore molto attraente, fidanzata con un… leggi tutto
Di Kalatozov finora avevo visto l'acclamato "Quando volano le cicogne", ma questo "Soy Cuba", coproduzione russo/cubana accolta freddamente alla sua uscita, probabilmente è un film anche migliore.
Una tetralogia di episodi ambientati durante il periodo conclusivo della dittatura di Batista nell'isola caraibica: nel primo episodio una donna di colore molto attraente, fidanzata con un…
[...] Alla conferenza dell’ammiraglio Lacoste c’erano i giornalisti di tutto il mondo. Almeno duecento colleghi, tra fotografi e cronisti televisivi e radiofonici. Appena entrato nel parterre, molti mi…
Un bel gruppo di "Non Profeti in Patria", si direbbe. C'è Samuel Fuller, che si ritrova fianco a fianco con Jean-Luc Godard dopo i loro trascorsi agli albori della Nouvelle Vague (e la lista di Fuller ne porta…
Confesso di aver avuto bisogno anch'io di un paio di visioni per dirimere le riserve sul presunto propagandismo esplicito di Soy Cuba.
Rimane un film di denuncia politico-sociale dal forte afflato (anticipatore in questo di alcune pellicole "pro-rivoluzionarie" anni sessanta a cominciare da "La Battaglia di Algeri"), schierato in maniera evidente senza sconfinare nel manicheismo, tant'è…
"Soy Cuba" diretto nel 1964 da Michail Kalatozov,devo dire che mi è piaciuto molto. La storia si svolge nell'Avana nel 1958 e racconta ad un anno alla caduta del regime di Batista e all'avvento della rivoluzione castrista. E nel paese ci sono 4 storie cominciando con la giovane Maria che si offre agli americani in un albergo di lusso, e uno di loro che ha trascorso la notte con lei…
Il film di Kalatozov ha almeno due meriti: il primo è storico e il secondo formale. Riguardo all'importanza storica, va detto che Soy Cuba è probabilmente il primo film a mostrare, con buona approssimazione, cosa fosse quell'isola prima della revoluciòn, sotto la dittatura sub-americana di Fulgencio Batista. A chi oggi senta parlare di Cuba e del suo regime quasi fuori del…
Girato nel 1964, quando la guerra fredda è al suo culmine, “Soy Cuba” è stato tacciato come un vero e proprio esempio di propaganda comunista. Il film si avvale della sceneggiatura del poeta russo Eugeni Evtushenko, oltre che della brillante regia di Mikhail Kalatozov, per dimostrare l’inevitabilità della rivoluzione castrista. Il regista georgiano,…
"Nel 2001 sono andato all'Avana in cerca di una storia persa nel tempo,quella di un film di propaganda della rivoluzione cubana,girato da un gruppo di… segue
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
La bellezza stupefacente,i paesaggi mozzafiato;questa Cartolina che cozza irrimediabilmente senza pero' stridere con la poverta',con i volti stanchi e sopraffatti del popolo di Cuba.UN BELLISSIMO FILM.
Contraddizioni perenni.Calore ed amore.Musica,speranze e sogni.Una terra che ti resta nell'anima,nella testa.Nell'attesa da oltre cinquant'anni di chissa' che cosa!!!
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Commenti (2) vedi tutti
Un bianco e nero accecanti fanno da sfondo alla lotta per la libertà del popolo cubano, vittima del solito colonialismo da sfruttamento. Nella sintesi del sito un errore: il contadino incendia perché è stato costretto a vedere la sua terra a causa dei debiti. Film moderno e con belle idee. 9
commento di BradyOpera davvero suggestiva. Film d'altri tempi nella sua scarna e lucida trasposizione di una realtà, quella cubana, che stava andando incontro a uno dei più grandi sommovimenti della storia. E poi…la magia del bianco e nero.
commento di pierlues