Regia di Alan Gibson vedi scheda film
Cent'anni dopo la sua distruzione ad opera del cacciatore di vampiri Van Helsing, perito anch'egli nella spaventosa battaglia finale, il conte Dracula viene resuscitato nella Londra dei giorni nostri da un suo discepolo, Johnny Alucard (…), durante una messa nera alla quale partecipano un gruppo di giovani tra i quali Jessica, la nipote di un discendente di Van Helsing. Il diabolico conte, con l'aiuto di Johnny, cercherà definitivamente di vendicarsi uccidendo Van Helsing e sua nipote. Ma anche questa volta, non sarà un’impresa facile. La gloriosa casa di produzione inglese Hammer, all’inizio degli anni settanta (in piena fase di declino), rilancia il mito del vampiro in un contesto moderno, trasportandolo nella Londra psichedelica dei Seventy, affidando la regia ad Alan Gibson, autore successivamente anche di alcuni episodi della bellissima serie tv Hammer House of Horror (da noi I racconti del Mistero), il quale dirige con mestiere la pellicola, e della quale realizzerà l’anno successivo (sempre per la Hammer) anche il sequel, I satanici riti di Dracula. Il film ha una partenza fulminea ed eccezionale, ambientata alla fine dell’Ottocento, con la lotta all’ultimo sangue tra i due protagonisti su una carrozza lanciata a folle velocità, per poi passare altrettanto rapidamente ai giorni nostri tramite una ellissi spazio-temporale tanto semplice quanto geniale. Nonostante l’ambientazione moderna possa trarre in inganno, il film se la cava molto egregiamente riuscendo a riproporre anche in questa occasione gli elementi classici che contraddistinguevano gli episodi precedenti della saga vampiresca, come la chiesa sconsacrata che fa da rifugio al vampiro e nella quale si svolge gran parte dell’azione. Grandi come sempre Christopher Lee e Peter Cushing, davvero immortali nelle rispettive incarnazioni del Male e del Bene.
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