Regia di Hany Abu-Assad vedi scheda film
I CATTIVI
Palestina occupata. Due giovani sono stati scelti per un'attentato suicida. Tra dubbi (servirà a qualcosa?) e certezze (la rabbia contro Israele e il mondo che assiste in silenzio) gli aspiranti martiri si preparano. Il film ricorda il neorealismo e (anche per la somiglianza del protagonista K. Nashef con E. Lo Verso) il cinema civile, compostamente indignato di G. Amelio. È un cinema pensante e ben fatto, calibrato e smitizzante. Non si tratta di stabilire chi ha ragione e chi ha torto, cosa che neppure H. Abu-Assad tenta, ma di offrirci un salutare controcampo rispetto alla visione occidentalocentrica dei nostri mezzi di informazione.
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