Tre sabati nella vita di un gruppo di amici che vivono nella periferia piemontese. Enrico, dopo tre mesi di assenza, cerca di capire quanto siano cambiati i suoi amici durante la sua assenza. Gianluca, il suo migliore amico vive con i genitori, proprietari di un'officina meccanica, ed è fidanzato con Cinzia, di origine contadina. Ma poi incontra Maria, la maestra del paese, sposata con Alessandro... Davide invece è ossessionato dall'essere ancora vergine. Elisa teme che ognuno prenda la sua strada scomparendo dalla vita degli altri...
Note
A una prima parte contraddistinta da una recitazione concitata e dal troppo voler dire (nelle "dichiarazioni d'intenti" l'autore cita Cechov, Lynch e Ford, Fellini e Kaurismäki, Truffaut e Scorsese) fa seguito una seconda che mette a punto il respiro di un'opera corale permeata di consapevole, precisa amarezza (portata, su tutti, da Valerio Binasco). La stessa che echeggia da una rilettura di _The Crying Game_, tema musicale di _La moglie del soldato_.
Il film m'ha levato un dubbio che mi crucciava da tempo: la Vallecamonica è... Nord-Ovest! A parte questo, non ho capito una mazza per un'ora buona: mi è piaciuto tantissimo! Do 9 al montaggio, 8 alla sceneggiatura e ai dialoghi (ah! la finezza di alternare il TU e il TE secondo il quoziente del personaggio!).
Un'opera sincera e sentita che mette a nudo lo spaccato di una provincia italiana pericolosamente inclinata verso il nulla. La degradazione fisica e morale delle figure che la popolano è analizzata da una implacabile lente di ingrandimento che non fa sconti a nessuno e amplifica il senso di smarrimento di un’alienazione progressiva e inarrestabile.
dolente viaggio nel vuoto pneumatico della provincia italiana. Non è la storia ad importare ma i dettagli di contorno, i volti e i lunghi campi di neve. Un "Ecce Bombo" 30 anni dopo. Ottimo.
Anche se mi ricordava molto i film di Muccino, devo dire che mi è piaciuto. Bella la sceneggiatura e gli attori principali tutti bravi. Forse Paravidino come attore non convince.
Nella provincia piemontese (per la precisione Ovada, se ai cineturisti può interessare, come si vede pure dalla bella ripresa del celebre autogrill, dove mi fermo spesso mentre vado al mare!) si consuma l'iniziazione orrorifica alla (brutta) vita per alcuni trentenni: c'è il verginello che vuole diventare uomo a tutti i costi e per attuare ciò farà una cosa orribile, c'è il nullatenente che… leggi tutto
Le meschinità, l'impoverimento culturale, i pregiudizi, la mancanza di prospettive decenti, la solitudine... le conflittualità generazionali irrisolte, i ripiegamenti sconfortati e impotenti... tutto messo a nudo con una analisi implacabile che parte con toni lievi, quasi goliardici ma non per questo meno incisivi e graffianti, per sfociare poi a un passo dalla tragedia: tre sabati nella vita… leggi tutto
I primi 15’ se ne vanno con la presentazione dei personaggi da parte di una voce off. Nonostante le dettagliate e prolisse spiegazioni si comincia subito a non capire un tubo, dato che, trattandosi di una patetica imitazione di cose come Magnolia e Memento, ci si perde in flashback difficili da inquadrare cronologicamente. Ogni personaggio è individuato da una frase o… leggi tutto
Nella provincia piemontese (per la precisione Ovada, se ai cineturisti può interessare, come si vede pure dalla bella ripresa del celebre autogrill, dove mi fermo spesso mentre vado al mare!) si consuma l'iniziazione orrorifica alla (brutta) vita per alcuni trentenni: c'è il verginello che vuole diventare uomo a tutti i costi e per attuare ciò farà una cosa orribile, c'è il nullatenente che…
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Commenti (5) vedi tutti
Il film m'ha levato un dubbio che mi crucciava da tempo: la Vallecamonica è... Nord-Ovest! A parte questo, non ho capito una mazza per un'ora buona: mi è piaciuto tantissimo! Do 9 al montaggio, 8 alla sceneggiatura e ai dialoghi (ah! la finezza di alternare il TU e il TE secondo il quoziente del personaggio!).
commento di andenkoUn'opera sincera e sentita che mette a nudo lo spaccato di una provincia italiana pericolosamente inclinata verso il nulla. La degradazione fisica e morale delle figure che la popolano è analizzata da una implacabile lente di ingrandimento che non fa sconti a nessuno e amplifica il senso di smarrimento di un’alienazione progressiva e inarrestabile.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792dolente viaggio nel vuoto pneumatico della provincia italiana. Non è la storia ad importare ma i dettagli di contorno, i volti e i lunghi campi di neve. Un "Ecce Bombo" 30 anni dopo. Ottimo.
commento di Mulligan71Un "Ovosodo" pasticciato, con personaggi senza carisma e storie confuse, che non valeva la pena di raccontare.
commento di nikkosteAnche se mi ricordava molto i film di Muccino, devo dire che mi è piaciuto. Bella la sceneggiatura e gli attori principali tutti bravi. Forse Paravidino come attore non convince.
commento di Begemotik