Regia di Maria Blom vedi scheda film
Per il settantesimo compleanno del padre, Mia, single in carriera, parte da Stoccolma per tornare a casa dopo anni, nella piccola cittadina di Rättvik. L’impatto con l’ambiente e le due sorelle maggiori, Gunilla ed Eivor, fa riemergere ed esplodere le emozioni e i conflitti repressi e nascosti sotto la neve e la vodka. Del plot dell’opera prima di Maria Blom non si può certo dire che sia particolarmente singolare: la classica struttura del dramma familiare in cui un elemento alieno e autoesclusosi torna a raccogliere e a far deflagrare le tensioni e i non detti. A questo si riferisce il titolo italiano (quello internazionale, Dalecarnians, indica gli abitanti di quella specifica provincia svedese). Parte come una commedia a marcia bassa, per dissolversi in amara tragedia, con una progressione piuttosto compilativa di rivelazioni, pianti in solitaria, tentativi di suicidio e dichiarazioni di affetto soffocato. Con un occhio ai profili femminili di Ingmar Bergman e un altro alle ecatombe familiari e all’umorismo feroce di certo Dogma (coproduce la Zentropa di Von Trier), trova qualche felice, raro momento di verità grazie a una messa in scena peculiare e a un cast robusto. Premiato in Svezia come miglior film dell’anno, e a Rotterdam dal pubblico, si candida all’Oscar 2006. Con le migliori intenzioni, appunto.
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