Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Amelia Bonetti e Pippo Botticella, in arte Ginger e Fred, sono due vecchie glorie chiamate a partecipare alla puntata natalizia di uno spettacolo televisivo basato sull’esibizione di nani e ballerine (categorie da intendere in senso letterale) e diretto da un presentatore più viscido di un’anguilla intrisa d’olio. Tutto il film è giocato sul contrasto fra due mondi: l’Italia di un tempo, seria, formale ed elegante, che probabilmente non è mai esistita e che comunque non esiste più, e l’Italia contemporanea, volgare, cialtrona e pressapochista. Meriterebbe di diventare un classico dell’antiberlusconismo, se non altro per la precocità: quando il padrone dell’emittente fa il suo ingresso nei camerini circondato da una torma di leccapiedi e rievoca i suoi giovanili trascorsi musicali, quasi ci si aspetta di veder spuntare Apicella con la chitarra; e infatti a suo tempo Silvio sentì il bisogno di dichiarare che nelle sue tv l’atmosfera era completamente diversa (tipica excusatio non petita). A un certo punto però manca la luce, e tutto improvvisamente cambia: silenzio, calma, tranquillità. Ecco, credo che questo sia il senso del film: almeno una volta ogni tanto bisogna spegnere la luce.
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