Regia di Aldo Fabrizi vedi scheda film
Un maestro elementare, già vedovo, in un incidente perde anche l'unico figlio, ancora piccolo. Prosegue demoralizzato la sua vita, incapace di trovarne un senso, finchè l'arrivo di un nuovo alunno ridà entusiasmo all'uomo.
La carriera registica di Aldo Fabrizi è stata senza dubbio inferiore a quella come attore, ma non priva di discreti successi al botteghino e così pure di opere dotate di qualche ambizione. Fra le seconde si inserisce Il maestro... (incomprensibile l'uso dei puntini), ultima pellicola da lui diretta e che lo vede al contempo anche protagonista; il film è una vera e propria parabola biblica, la storia di un maestro elementare messo alla prova dal destino e che la fede, per vie traverse e misteriose, salva. Coproduzione italo-spagnola, con cast tecnico e artistico equamente suddiviso fra le due nazioni; la sceneggiatura è firmata da Fabrizi stesso insieme a Luis Lucas e Josè Gallardo, con la collaborazione di Mario Amendola. Il significato della storia è fin troppo scoperto, la morale ipercristiana è evidente oltre ogni dire; i difetti veri del lavoro sono però da ritrovare altrove ed essenzialmente sono due: il buonismo a oltranza, che permea di patetico la pellicola tutta, e l'eccessiva preponderanza del ruolo del protagonista, personaggio troppo poco definito a livello psicologico e caratteriale per restare fisso sulla scena lungo l'intero arco dei 90 minuti che compongono il film. Rivisto con gli occhi di uno spettatore di svariati decenni più tardi, Il maestro... colpisce per un paio di dettagli inconsapevolmente (almeno all'epoca) controproducenti: l'attaccamento morboso di un uomo adulto e solo nei confronti di un bambino e l'equivalenza - assolutamente involontaria, si ripete, ma palese - fra malattia mentale e fede religiosa. L'assistente regista è un certo Sergio Leone. 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta