Regia di Aldo Fabrizi vedi scheda film
cesare mancini è autista di tram a bologna. ha un carattere un pò burbero e impulsivo e spesso ha discussioni con il superiore rossi, soprattutto dovute al dopo lavoro quando giocano a bocce. mancini è romano ma sono vent'anni che vive e lavora a bologna. il film di fabrizi è una gradevole e garbata commedia che si regge quasi esclusivamente grazie al talento del suo regista-protagonista. la trama è piuttosto risicata e tutto ruota intorno al lavoro e al tram e al piacere di condurlo, e alla nostalgia di tutto questo, quando proprio al proprio carattere, ma anche al superiore che un pò s'approfitta del suo ruolo, viene sospeso per tre mesi. tutto va a carte quarantotto quando, dopo mesi di preparazione, la figlia marcella vince il concorso di miss tramvia e poi lo perde perchè le regole prevedono che il genitore sia al lavoro. in una sfuriata cesare ruba un tram e carica chiunque capiti sul suo percorso personale in una corsa nostalgica dove non si paga il biglietto. viene individuato e arrestato e processato, ma tutto è bene ciò che finisce bene. con le belle musiche di rustichelli e una suggestiva fotografia di mario bava, le passeggiate di fabrizi sospeso e la corsa sul tram in una bologna bagnata da una pioggerella autunnale, sono un valore aggiunto ad un film così innocuo e superficiale, quanto per un certo aspetto intimo al suo protagonista. buone naturalmente le caratterizzazioni di juan de landa(rossi), carlo campanini(bernasconi, il collega che per aiutarlo finisce per inguaiarlo ancor di più), lia reiner(la moglie) e fernanda giordani nei panni della suocera. è un pò per certi versi il fascino di certi film di quei tempi, così leggeri e necessari, ma densi di una capacità di scrittura dei dialoghi e capacità nel recitarli, tali da renderli quasi indispensabili.
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