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Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi

Regia di Jean Rollin vedi scheda film

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La recensione su Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi

di giurista81
5 stelle

Il titolo potrebbe far pensare a un horror dalla forte componente erotica, ma non è proprio così. Jean Rollin porta in scena uno script caratterizzato da alcuni spunti interessanti ma non sviluppati a dovere.  Lo script, dello stesso regista francese coadiuavato da Monique Natan, ha una sorta di influsso esoterico. Tutto ruota attorno all'iniziazione di una donna predestinata per dinastia a essere ammessa ai misteri e alle dannazioni di una setta di vampiri. La giovane giunge ospite in un castello appartenuto ai cugini, storici cacciatori di vampiri che tutti credono morti. In realtà i due sono stati vampirizzati e si mostreranno alla ragazza e al suo compagno, suo prossimo sposo, fingendosi vivi. I due, curioso il fatto che parlino l'uno di seguito all'altro come se fossero un'unica entità, riveleranno di aver studiato le religioni professate dai loro avi e di aver sposato il culto della dea Iside. Rollin ne approfitta per inserire cenni a templari facendo addottare ai personaggi una terminologia che rimanda a certi mondi esoterici (si parla di gradi, maestri, iniziati e via dicendo). Purtroppo questo spunto interessante termina qua, Rollin gira in modo psichedelico (bellissima la fotografia in notturna con nebbie continue e sapiente uso di luci rosse e verdi in puro stile gotico) ma con un ritmo che dir lento è dir poco. Oltre a piazzare alcune sequenze girate in modo assurdo con mdp che ruota di 360 gradi senza che ciò abbia particolare senso, indugia oltre il dovuto su particolari risibili (montaggio lentissimo) dilatando la storia in modo inverosimile. Non manca l'erotismo (non si contano i nudi femminili), che non sconfina però mai nel volgare. Certo non viene aiutato dal plot che, a parte l'intelaitura base all'interno della quale si muovono i personaggi, è assai scarno e poco articolato.

Bello e drammaticissimo il finale, non si può dire altrettanto per i frettolosi omicidi che vengono perpetrati dalla setta con giovani che muiono di colpo non appena morse al collo e che vengono adescate in maniera alquanto fredda.

Sapiente uso delle location tra castelli diroccati, cianfrusaglie da fattucchiere, cripte, bare e cimiteri di stampo vittoriano.

Cast artistico all'insegna del risparmio con prove tutt'altro che trascendentali. Colonna sonora caratterizzata da un sound rockeggiante e al contempo allucinato. 

In conclusione non è un film riuscitissimo, ma è senz'altro consigliabile agli amanti del bizzarro di serie B. Puro stile Rollin.

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