Regia di Charles Vidor vedi scheda film
"Non c'è mai stata una donna come GILDA!" cannoneggiava la locandina del cult di Charles Vidor: entrata così prepotentemente nell'immaginario collettivo maschile, la Hayworth grazie a questa interpretazione si guadagnò l'aggettivo "atomica" (purtroppo in tema con le cose più chiacchierate del momento,siamo nel '46) e la canzone "Amado mio" cantata dalla bellissima messicana rossa, vero nome Margaret Cansino, divenne un cavallo di battaglia di tutte le orchestre. Come in altre pellicole di successo dell'epoca,vedi "Notorious" e "Casablanca", si allaccia una storia d'amore grande e tormentata, con il maschio ambiguo nei sentimenti, o restio a lasciarsi andare alla bella di turno, ad un intrigo spionistico o che porta comunque sullo sfondo la guerra e un'ambientazione fuori dagli schemi. "Gilda" è comunque un film di livello, sceneggiato con abilità e una bella dose di humour in un contesto drammatico, con un Glenn Ford che dà un'interpretazione fatta di chiaroscuri, un duro da manuale, ed una Hayworth che fin dalla prima apparizione esplode in tutto il suo magnetico fascino, un torrente di capelli su un viso splendido e un corpo straordinario che comprensibilmente scatenarono feromoni.In più, un villain di categoria come il gelido George MacReady visto poi in "Orizzonti di gloria". Sì, il cult c'è.
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