Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
Uscito per secondo,l'altro pezzo del dittico Warhol-Morrissey (con lo zampino non da poco di Antonio Margheriti a gestire la regia) sui mostri più celebri di sempre,non venne realizzato in 3D come il precedente "Il mostro è in tavola,barone Frankstein"(l'errore è nel titolo,per questione di diritti d'autore) ed è ricordato soprattutto,qui da noi,perchè include l'ultima prova d'attore di Vittorio De Sica,presente in un paio di scene come nobile decaduto,che tuttavia sparisce ben presto dal racconto. Rispetto all'altro film le scene di sangue sono meno,anche se le poche che appaiono abbondano in liquido rosso e violenza,soprattutto per quel che riguarda il finale:la tentazione di mostrare corpi fatti a pezzi e cadaveri uno sull'altro è troppo forte per Morrissey & co.,e la fine atroce che incontra il vampiro è forse la più violenta mostrata al cinema. La componente sessuale è robusta,e le grazie delle attrici sono esposte a più riprese,e si vorrebbe abbozzare un discorso politico sul nobile vampiro e lo stalliere rivoluzionario,ma rimane troppo inconsistente per essere preso sul serio. Commentato da una partitura musicale malinconica di Claudio Gizzi,che interviene soprattutto nelle scene in cui il conte è solo o prova a vampirizzare le potenziali vergini (ma non gliene va bene una,perchè le fanciulle prescelte hanno fatto esperienze varie),mostrando il non-morto che succhia il sangue come un atto erotico,il film è meno sguaiato del precedente su Frankenstein,ma non ha molto ritmo,ed il buon lavoro scenografico di Enrico Job (le maestranze ed i set sono praticamente i medesimi per entrambe le pellicole,prodotte da Carlo Ponti) è migliore dei dialoghi un pò snob approntati da Morrissey.Nel cast,oltre ad un divertito De Sica,apprezzabile Udo Kier,che smorza molto dell'istrionismo offerto come barone scienziato nel titolo precedente.
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