Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
Curioso prodotto, questa ennesima variazione sul tema del romanzo di Bram Stoker; innanzitutto va ricordato per essere l'ultima apparizione su pellicola di Vittorio De Sica, ma in effetti data la qualità del lavoro sarebbe meglio non ricordare affatto questo particolare. E poi, altro dettaglio non irrilevante, Dracula cerca sangue di vergine... fa parte di un dittico 'presentato' da Andy Warhol (l'altro titolo è Il mostro è in tavola... barone Frankenstein: scarsa fantasia nella scelta degli argomenti, a quanto pare). L'artista volle l'amico Paul Morrissey come regista ed il modello Joe Dallesandro nel cast, presenze piuttosto discutibili - il primo viene affiancato infatti da Antonio Margheriti, comunque regista di serie B, ed il secondo è un bellone muscoloso incapace di recitare una sola battuta che viene impiegato quasi sempre nudo, inquadrato alle spalle mentre monta una giovincella -, ma anche, e qui bisogna dire per fortuna, Udo Kier nel ruolo del conte della Transilvania. Qualche sbrodolatura di sangue, d'altronde necessaria alla narrazione, che esplode poi in un inaspettato finale splatter; ed un discreto tasso di erotismo, ben oltre le soglie del legittimo per una trasposizione del celebre romanzo; la sceneggiatura è firmata dallo stesso Morrissey, mentre la fotografia (dettaglio certo non secondario quando produce Warhol) è affidata a Luigi Kuveiller e degli effetti speciali - a dire il vero non troppi - si occupa Carlo Rambaldi. Fra gli altri interpreti: Milena Vukotic, Silvia Dionisio e Roman Polanski in un cameo. Non è un lavoraccio trash (eccetto le gratuite scene di sesso), ma si poteva presupporre un risultato migliore, viste le basi di partenza. 4/10.
Dracula ha bisogno di sangue di vergine per sopravvivere: gli consigliano l'Italia, dove il cattolicesimo impone la castità prematrimoniale. Ospite di un marchese con 4 figlie in età da marito, Dracula si illude di trovarne almeno una come serve a lui, ma...
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