Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
a differenza del film gemello sul barone che sfidava dio e la natura per creare una nuova razza perfetta che obbedisse solo ai suoi ordini fondato però su di un'insistita comicità, il film sul principe della notte è molto più riuscito. a cominciare coi titoli di testa che sulle note dolenti e malinconiche di claudio gizzi, assistiamo al conte che si rende presentabile truccandosi ad uno specchio che però non può rifletterlo. morrissey ammanta anche questo film del suo tocco umoristico, però i personaggi sono meno macchiette. lo stesso aiutante interpretato anche in questo da arno juerging, si agita meno e sgrana meno gli occhi, forse anche per obbedire ad un contegno nobiliare, siccome costui deve sempre presentarsi in pubblico e parlare per il conte. dalla romania, il conte è costretto a spostarsi verso l'italia in cerca di sangue virginale. abbandona l'esausta moglie e i parenti ormai rinsecchiti nelle rispettive bare, e parte alla volta dell'italia dove il servo è convinto di trovare abbondanza di sangue puro, visto che è il paese che ospita il vaticano. si fermano in un paese dove a richiesta, viene loro indicata la famiglia di fiore, un tempo ricca, ora ridotta in povertà a causa della passione del patriarca(de sica in una divertita partecipazione) per il gioco d'azzardo. la prima parte del film è solare. conosciamo gli appartenenti del nucleo famigliare composto dal padre, la madre(maxime mckendry) e le quattro figlie ancora tutte da maritare.e così quando si presenta loro il fortunato caso di darne almeno una in sposa ad un blasonato straniero, non ci pensano due volte e lo ospitano direttamente nella grande casa. il conte ahilui però non sa che le prime due figlie su cui cadono le scelte della madre e le mire del conte, non sono proprio quello che si dice essere pure. saphiria e rubina interpretate rispettivamente dalle due puledre dominique darel e stefania casini, sono dedite al sesso con l'unico servo rimasto nella tenuta con idee comuniste e le fattezze della superstar warholiana joe dallesandro, che purtroppo in questo caso si offre solamente in qualche inquadratura sul superbo culetto. ma le due annoiate delfine, si dilettano a trastullarsi anche tra di loro in annoiate scene saffiche molto efficaci. le altre due figlie sono la piccola perla interpretata da silvia dionisio e esmeralda incarnata dalla strepitosa milena vukotic. quando il conte assaggerà il sangue delle due assistiamo ad alcune scene che dire iconiche è dire poco. il conte che si abbevera alle fonti calde, rigetterà in entrambi i casi il sangue ovviamente non più virginale, trasformando le due ragazze in vestali svogliate e zombesche al suo servizio, facendo virare il tono del film verso un finale malinconico, ultra gore e assurdamente in perenne bilico tra il dramma e la commedia. questo secondo monster movie è di molto più riuscito e sicuramente più curato. ma non solo nei costumi, nelle scenografie molto belle grazie anche alla casa(villa parisi a frascati, grazie davinotti), ma anche nei dialoghi e soprattutto nella sceneggiatura. la disintegrazione sociale della famiglia decaduta grazie alla giocosa dissolutezza del patriarca, non avviene per una rivolta popolare sull'onda delle rivoluzione bolscevica come continua a predirre il servo mario(little joe), bensì alla malata ed epidemica nobiltà del conte dracula(divertente la scena di de sica che lo reputa un nome simpatico)che semina morte raccogliendola a sua volta, ormai irrimediabilmente debilitato dal sangue impuro di donne emancipate che fanno del loro corpo, l'uso che più ritengono annoiatamente opportuno. bravi gli attori a cominciare dal conte udo, perfetto nella pelle esangue del blasonato. milena vukotic si approppria di tutta la parte finale del film in un'interpretazione perfetta. splendide le nudità della darel e della casini. è sempre bello rivederlo.
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