Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Riuscire a giudicare un film di Benigni senza lasciarsi influenzare dalla simpatia (o l'antipatia) verso lo stesso non è affatto semplice.
Fino agli anni '90 è sempre stato considerato dai più, me compreso, un uomo (personaggio) la cui personalità e approccio verso la vita, l'arte, la cultura, la società in generale, generasse un modo unico o se vogliamo "diverso" di dire la sua, al teatro quanto
in tv, nella letteratura quanto al cinema. Ma con quel piccolo gioiello di La vita è bella, assaggiato il vero successo, in Benigni si è rotto qualcosa.
Come se improvvisamente il suo cinema, la sua parola, dovessero essere costantemente impegnati e impegnativi. Non che i suoi lavori precedenti fossero superficiali o stupidi, ma evitavano di caricarsi di quel senso politico e sociale che Benigni a partire dall'ultimo decennio in poi sembra non voler lasciare.
E il tutto stanca. Dopo l'orrida parentesi di Pinocchio, passati alcuni anni, ecco riproporre questo La Tigre e la Neve, pallida idea di imitazione di plot de La Vita è bella, senza però che riesca a ricrearne minimamente atmosfera, senso sociale, ricostruzione storica.
Tanti buoni sentimenti, tanta nostalgia, tanta buoni propositi in una enorme farsa (il film è costato davvero tanto, visti gli standard del cinema italiano) che non riesce a comunicare nulla e ripropone sempre i soliti personaggi ai quali tempo fa ci si affezionava con tanta facilità e verso i quali oggi si prova con tanta facilità antipatia e ostilità.
Bravissimo Reno, comparsata dell'amico Tom Waits, ma non basta minimamente.
trita e ritrita
molto bella
il plot e la trama
tra i suoi lavori peggiori
continuo ad apprezzarlo, ma questa volta non riesco proprio a farmelo piacere
sempre la solita.
davvero un'ottima prova
brava
bravo
bravo
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