Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Nella Parigi della belle époque, la giovane Gigi viene educata da una nonna e una prozia ex mondane (la madre non si vede mai, la si sente solo cantare dietro una porta): il loro obiettivo è farla diventare la mantenuta di un nobile danaroso che frequenta la casa. Confezione scintillante, sostanza scarsina anche per un musical anni ’50: in due ore succede veramente poco, tutto si riduce a una caccia al maschio conclusa da un prevedibile finale moraleggiante (l’amore trionfa, come dubitarne?) e il resto è un riempitivo. Se la cavano meglio i due giovani che sembrano voler evadere dal contesto ingessato in cui si muovono, Leslie Caron con la sua vivacità e Louis Jourdan con la sua aria blasé; ne resta invece prigioniero Maurice Chevalier, che nel ruolo del vecchio viveur ci sguazza anche troppo ed è la citazione vivente di un mondo che non esiste più.
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