Regia di Emidio Greco vedi scheda film
Un film che oggi srebbe impossibile realizzare, a discapito della libera espressione e della ricerca dello stile. Oggi i nostri giovani registi non hanno piu' campi dove arare la loro preparzione e quindi non e' solo quetione di arroganza, ma anche di mancanza di mezzi per crescere, e percio'si buttano e vengono buttati a capofitto in operazioni da cui non sanno come uscirne. Tutto questo per dre che Greco ha saputo crescere attraverso un percorso suo intellettualmente, senza l'affanno della ricerca di un facile successo, a cui per altro non si e' mai dedicato. Questo opera risente di un intellettualismo un po' ingesato ma molto interesante nei contenuti, e nlla ricostruzione. Gli attri non mancano, la scelta di Josephson, ci fa ricordare un Bergman, non certo assente dalla ispirazione
Un industriale svedese e' scomparso, un giornalista cerchera' di risalire agli eventi per poter spiegare la scomparsa
Non so era un debutto, per quella che oggi vediamo brilare nel campo della letteratura e del teatro
Era un'ottima promessa del nostro cinema ed anche internazionale, avevva un pesonale che lo aiutava, peccato la sua morte precoce ed imprevista
La ricordiamo sempre nella bambina di Giochi proibiti, ma e' evidente che non si e' fermata li', anche se non ha mai accetat ruolo per solo capriccio di mercato
Un ruolo cucito per lui, questo attore che ha lavorato sesso in Italia dopo l'afermazion con Bergman
Un abuona prova e non solo calligrafica, un impegno importante per la direzione degli attori e elle atmosfere
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