Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Questo è l'ultimo film girato da Girolami, regista che in oltre tre decadi di attività ha accompagnato un'enorme prolificità ad un tasso qualitativo decisamente scarso. Non che la sua carriera si chiuda comunque in decadenza: anzi, più semplicemente, non avendo mai brillato particolarmente, la stella di Girolami anche per quest'ultimo lavoro rimane in ombra, come di consueto. Dopo un paio di fortunatissimi - al botteghino - esperimenti con Vitali protagonista (i primi due capitoli della serie di Pierino), ecco che il regista scrive (con Carlo Veo) e dirige una pellicola analoga, che vede l'attore romano compiere burle e lanciare sbruffonerie ai quattro venti, aggrappandosi a battutine volgarotte e stantie ed al consueto amore per le vanterie. Non c'è granchè, come presumibile, in questo Giggi il bullo, ma questo prodotto è figlio legittimo dell'idea di commedia italiana che in quegli anni spopolava: verrebbe quasi da guardare questo film con rispetto o addirittura con rimpianto (e negli anni futuri in molti lo faranno) pensando alla catastrofica valanga delle vanzinate in arrivo. Ma rivalutare a mente fredda questa serie di barzellette malriuscite non è affatto facile. 2,5/10.
Giggi il bullo è un ragazzetto sbruffone di borgata romana, in realtà perennemente ridicolizzato e vessato dai bulli veri. Ma un giorno, grazie ad un concorso di ballo, Giggi si prende la sua personale rivincita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta