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Le occasioni di Rosa

Regia di Salvatore Piscicelli vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Le occasioni di Rosa

di John_Nada1975
6 stelle

Naturalistico dramma sulle periferie napoletane del primo e migliore, Piscicelli, con protagonista la "musa" Suma, senza la quale-praticamente perfetta-, esso probabilmente non sarebbe neanche potuto esistere, come pure lo stesso cinema di Piscicelli, che senza lei o la Di Benedetto, ha poi perso e non di poco.

"Fassbinderiano" clichè abusato e scontato, ma a volte essere banali quasi certamente inevitabile, per come è incentrato sulla mercantilizzazione dei sentimenti e dei rapporti uomo-donna, e di una visualizzazione ben poco idilliaca e "rosata" dell'omosessualità di certo patinato cinema "queer" odierno, ma anch'essa soggetta allo sfruttamento e all'interesse, come in ogni tipo di rapporto sentimentale. Fra chi più ha bisogno e chi si approfitta, sfrutta quel bisogno e quella debolezza di "voler soltanto essere amati". Qui il discorso è esteso ai tre personaggi del film, e al loro in parte strano, indecifrabile "menage"; all'insegna pure della "maternità surrogata" omosessuale, altro tema oggi che verrebbe santificato, in film simili.

La Suma come detto, poi non sarebbe più granché stata utilizzata così bene, in commedie anodine e stupide, vanziniane o verdoniane, del cinema italiano anni '80. Anche dallo stesso Piscicelli, che poi la avrebbe solo richiamato per un ruolo di insieme nel corale "Blues Metropolitano" del 1985.

Certo brava nel suo essere praticamente sè stessa, nel parlare napoletano stretto in maniera plausibile, lei però di padre siciliano e dei "Parioli di Napoli" ovvero il Vomero, non esattamente le periferie senza mare ma casermoni sovrapopolati e degradati da San Paolo ma del Brasile, in cui è ambientata la storia. 

E infatti è anche un pò improbabile che una ragazza così magra, flessuosa e longilinea, fine di lineamenti, che potrebbe benissimo fare l'indossatrice giovane come è basti vedere come indossa bene ogni vestito del film (e che la Suma fece davvero nella vita), possa fare per inerzia o per pigrizia mentale, la puttana "free lance". Ma forse, proprio per questo pensata e voluta da Piscicelli. E che venne pure per lo stesso motivo premiata sia ai David di Donatello che ai Nastri d'Argento(per quello che valgono), come Migliore esordiente.

Bravissimo pure Sergio Boccalatte come Gino, il "nù vero signore", ovvero l'amante e mentore interessato, "ricchione" borghese e facoltoso che poi prenderà una scarica di catartiche botte, del sottoproletario e "accattone", Tonino/Angelo Cannavacciuolo, al tempo moroso della Suma/Rosa, anche nella vita reale.

 

Ted_Bundy1979

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