Regia di Peter Farrelly, Bobby Farrelly vedi scheda film
Lindsey è una consulente aziendale devotissima al suo lavoro. L’incontro con Ben, insegnante e fanatico dei Boston Red Sox, è amore a prima vista, e le priorità di entrambi iniziano a saltare. Non c’è molto altro da dire della trama di L’amore in gioco, visto che lo spirito originario di Febbre a 90°, il romanzo bestseller di Nick Hornby cui è ispirato (già portato al cinema da David Evans, qui produttore esecutivo), è lontanissimo. Mentre quello si concentrava sulle ragioni degli aspetti ossessivi della passione calcistica, qui l’interesse degli sceneggiatori – e della produttrice Barrymore, ormai lanciata su ruoli romantici – è tutto mirato alla missione impossibile del trovare e tenersi la persona giusta, soprattutto quando non corrisponde al modello che ci siamo costruiti. Quanto al noto stile fratelli Farrelly (già rodati nella satira a sfondo sportivo con Kingpin), i due non figurano alla sceneggiatura, e si sente. Niente umorismo scatologico, nessun paradosso sulla diversità (e sì che il popolo degli sportivi ne avrebbe offerto di materiale…). Rimangono un’onesta commedia romantica, alcune belle riprese sportive live (al Fenway Park di Boston), e un Jimmy Fallon (ex Saturday Night Live) bambinone perfetto.
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