Regia di Siro Marcellini vedi scheda film
Per aiutare un gruppo di ragazzi e ragazzini sbandati che vivono per strada e rubacchiano per campare, un prete si finge marinaio, in modo da essere preso sul serio, e offre loro riparo in una casa abbandonata. Ma ben presto la vera identità dell'uomo viene allo scoperto e non tutti i suoi protetti la prendono bene.
Meno banale di quanto sembri alla sola lettura del titolo, Don Vesuvio o Il bacio del sole è una pellicola drammatica di stringente attualità nel 1958 in cui esce, ma ben comprensibile ancora oggi e non solamente nel napoletano. La semplificazione psicologica che i personaggi subiscono è probabilmente dovuta alla volontà di andare incontro a un pubblico popolare; ciononostante, e nonostante non si tratti di una produzione sfarzosa con nomi altisonanti in cartellone, il film porta a termine la sua missione consegnandoci la storia di un prete che aiuta i giovani sbandati della sua città, ma ottiene in cambio, da molti di essi, diffidenza e perfino rancore: una vicenda insomma in cui si mescolano carità, solidarietà, miseria, con un pizzico di commedia per non appesantire il tutto e seguendo una prospettiva sostanzialmente laica, cioè non calcando la mano sull'abito talare del protagonista e quanto da esso consegue (e infatti nella prima metà dell'opera O. W. Fischer nemmeno lo indossa). Nino Taranto è impiegato in un ruolo drammatico e, per quanto non avvezzo, naturalmente riesce a perfezione; fra gli altri interpreti si segnalano Marisa Merlini, Lorella De Luca, Giuseppe Porelli, Christian Wolff, Lauro Gazzoli e particine per Sergio Tofano, Nino Vingelli e persino Nino Manfredi, a un passo dalla celebrità nazionale. Siro Marcellini, non proprio rinomato come regista, fa qui del suo meglio, scrivendo oltrettutto il soggetto insieme a Renato Bassoli e la sceneggiatura con Giovanni Grimaldi e Bruno Corbucci. 4,5/10.
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