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Per sempre - Fino alla morte

Regia di Lamberto Bava vedi scheda film

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La recensione su Per sempre - Fino alla morte

di undying
6 stelle

Variazione in chiave fantastica de "Il postino suona sempre due volte". Film TV del ciclo "Brivido giallo", ben scritto, recitato e girato. Lamberto Bava realizza, come sempre, un prodotto nèttamente superiore allo standard delle altre produzioni televisive.

 

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Linda (Gioia Maria Scola), spinta dall'amante Carlo (David Brandon), arriva ad uccidere il marito avvelenandolo e poi seppellendone il corpo in prossimità di un lago. Continua quindi a gestire un albergo/trattoria, convivendo con il manesco Carlo e dando alla luce Alex, figlio del marito. Otto anni dopo, una sera piovigginosa, alla porta si presenta Marco (Urbano Barberini). Il giovane non ha denaro e si offre di restare a servizio dell'albergo. Con il passare del tempo, il comportamento di Marco si fa sempre più strano, mostrandosi particolarmente affezionato ad Alex e facendo allusioni esplicite sul rapporto precedente tra Linda e il defunto coniuge. 

 

"Ci devono essere fantasmi in tutto il mondo. Devono essere innumerevoli come granelli di sabbia."

(Ibsen, didascalia prima dei titoli di coda)

 

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Secondo - di quattro - film del ciclo "Brivido giallo", trasmesso su Mediaset e diretto da Lamberto Bava. La sceneggiatura, opera di Dardano Sacchetti e dello stesso Bava, è dichiaratamente ispirata al testo originale di James Cain e di conseguenza alle due versioni cinematografiche de Il postino suona sempre due volte (Tay Garnett, 1946 - Bob Rafelson, 1981). Particolarmente in ruolo Gioia Scola (attrice famosa per le sue traversie giudiziarie) e David Brandon, regista teatrale e all'occorrenza attore ospite in una svariata quantità di horror del periodo (DeliriaLa casa 5) e presente in diversi set diretti da Bava (il ciclo televisivo Turno di notte - "Giallo" - Le foto di Gioia e Il maestro del terrore, film TV della successiva serie "Alta tensione").

 

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Per sempre: Gioia Maria Scola

 

Le belle scenografie di Antonello Geleng, assieme alle musiche (recuperate in parte da Dèmoni) di Simon Boswell e alla notevole cinematografia di Gianlorenzo Battaglia, ne fanno un prodotto dal taglio cinematografico, nettamente superiore allo standard dei film destinati al circuito televisivo. Bava riesce a creare un clima di costante ansia, fortificato dagli incubi del piccolo Alex (sogna in continuazione il padre risorgere dalla sepoltura) e lentamente procede in zona "fantastica" con la presenza dell'enigmatico Marco (convincente nel ruolo Urbano Barberini), sorta di reincarnazione (o spettro) del defunto marito. Un thriller ben recitato e diretto, che offre una variante horror del celebre testo di Cain. Peccato che questo film rappresenti anche un motivo di rottura tra Dardano Sacchetti e Lucio Fulci, come confermato dalle parole dello sceneggiatore, che riportiamo in sequenza.

 

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Per sempre: Gioia Maria Scola e David Brandon 

 

Intervista allo sceneggiatore Dardano Sacchetti

 

DomandaPer sempre (ciclo "Brivido giallo") è noto per via di un'incomprensione nata con Fulci perché si era attribuito la "paternità" del soggetto (peraltro molto simile a quello de Il postino suona sempre due volte). Puoi chiarire questo mistero?

 

DARDANO SACCHETTI: "E' uno dei momenti più dolorosi del mio rapporto con Fulci. Le cose sono andate così: da diversi anni non ci parlavamo. Poi un giorno lui mi chiamò. Stava cercando con Roberto Gianviti di mettere in piedi una storia di sesso e fantasmi. Volevano una mano a stendere un soggetto che non riuscivano a far quadrare. Erano entrambi molto confusi perché non sapevano dove andare a parare, se più sul sesso o più sui fantasmi. Partecipai a riunioni per circa una settimana. A me la storia che mi raccontavano non piaceva. Non girava. Lo dissi e allora Fulci mi chiese a cosa stavo lavorando. Gli dissi che avevo scritto un soggetto ispirato a una sorta di seguito del “Postino suona sempre due volte”. Fulci lo volle leggere. Gli piacque moltissimo. Trovò un produttore che mi fece un contratto di acquisto di soggetto e incarico di sceneggiatura per me ed Elisa Briganti (contratto che ho, dove si vede che Fulci non c'entra). Consegnata la sceneggiatura, il produttore non pagò e disse che non era in grado di fare il film. Fu onesto perché mi ridette la disponibilità. Fulci portò la sceneggiatura da un altro produttore, che non mi fece alcun contratto e che per qualche tempo andò in giro nel tentativo di montarla senza riuscirci. Era passato il momento magico sia dell'horror italiano che, soprattutto, di Fulci dopo la catastrofe di Conquest e altri errori. Fulci continuò a portare in giro la sceneggiatura, che era bellissima. Io ero contrario perché così rischiava di sputtanarsi, oltretutto per me era un lavoro fatto in totale perdita e mi dovevo tutelare. Così gli dissi di non portarla più a finti produttori. Lui, a mia insaputa, fece fare una traduzione in inglese a un attore, Brett Halsey (interprete di Il miele del diavolo, n.d.r.), promettendogli la parte da protagonista se riusciva a montargli il film. Halsey addirittura mise il suo nome come autore della sceneggiatura. A quel punto la rottura divenne totale. Mi incazzai e ruppi definitivamente i miei rapporti con Lucio. Un paio di anni dopo, nell'ambito della serie 'Brivido giallo', mancava una sceneggiatura per completare la serie. Lamberto, che conosceva il progetto, mi chiese se era libero. Dissi di sì e glielo diedi. Fulci, geloso che Lamberto realizzasse un film a cui teneva molto, tentò di dire che il progetto era suo perché, quando un regista presenta una storia, automaticamente diventa sua e nessun altro può farlo. Tesi molto debole. Il fatto è che in quel momento era malato, in disgrazia, con problemi di soldi, reduce da pessime esperienze tipo Zombi 3. Ci siamo riparlati con Lucio solo pochi mesi prima che morisse. Fu naturale far pace, eravamo due reduci delle stessa guerra. Ci mise in contatto Dario per un film. Lucio era felicissimo di tornare a lavorare con me e poi sotto il patronage di Dario era convinto che avrebbe fatto un film epocale che lo avrebbe rilanciato. Scrissi per Lucio un trattamento bellissimo su una sua idea: rifare la mummia. Mandammo il trattamento della mummia a Dario che era in America, Dario mi insultò per telefono dicendomi che non mi dovevo permettere di mandargli simili storie. Ruppi con Dario e da quel momento non ho più collaborato con lui (siamo alla quarta lite). Fulci cominciò a lavorare con Stroppa sulla Maschera di cera, ma morì prima e il film fu realizzato da Stivaletti. La cosa curiosa è che tre anni dopo gli americani fanno La mummia e, guarda caso, la prima parte del film è identica al mio trattamento inviato a Dario in America!"

 

"Brivido giallo" - La serie completa

 

1 - Una notte al cimitero

2 - Per sempre

3 - La casa dell'orco

- A cena col vampiro

 

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Per sempre: Urbano Barberini e Gioia Maria Scola 

 

"Esaminava quel volto, cercando di non leggere quello che vi era scritto così chiaramente, e contro la sua volontà vi leggeva quello che non voleva sapere."

(Lev Tolstoj)

 

Per sempre (Lamberto Bava, 1987) - clip

 

F.P. 08/08/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 93'30")

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