Regia di Enzo Di Gianni vedi scheda film
Dei furbi imprenditori milanesi decidono di invadere il mercato della pizza e quello dei ricami producendoli in maniera industriale in quel di Napoli. Non avranno vita facile, naturalmente.
La prima cosa che sorprende di questa pellicola altrimenti piuttosto priva di grandi particolarità è il fatto che i protagonisti sognino di inventare un prodotto che ai giorni nostri è comunemente in tutti i supermercati: la pizza industriale, preconfezionata; non che fosse questo gran colpo di originalità, ma è comunque abbastanza bizzarro vederne parlare come di un oggetto di marketing rivoluzionario. In secondo luogo colpisce la presenza, e pure in un ruolo centrale, del giovane Ugo Tognazzi, poco più che trentenne e ancora non famosissimo al cinema, ma già incisivo come pochi altri colleghi sullo schermo. Non che debba fare poi granché: il copione (del regista, Enzo Di Gianni) è decisamente piatto e prevedibile e tutto si basa sulla già allora eterna rivalità fra Milano e Napoli, fra nord e sud del Belpaese, e più in generale fra ingegno imprenditoriale e arte di arrangiarsi. Un'ora e mezza di risatine a fuoco lento, con alcuni momenti musicali che riportano la pellicola al varietà da cui proviene gran parte del cast; tra gli altri compaiono infatti Enrico Viarisio, Dolores Palumbo, Carlo Campanini, Nino Taranto, Carlo Sposito, Lilia Landi, Eva Nova e Alfredo Rizzo. Al di là della simpatia dei protagonisti e del mestiere di Di Gianni e dei suoi collaboratori tecnici, comunque, de I milanesi a Napoli (titolo che presumibilmente si rifà ai Napoletani a Milano diretto l'anno precedente da Eduardo De Filippo) non rimane molto altro. 3/10.
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