Regia di Giorgio Stegani vedi scheda film
Benvenuti al Nord! Il gangster Mancuso è un morto che cammina e lo sa pure lui: braccato da tutti, polizia e nemici, contrae pure un virus da un topo di laboratorio che non gli lascia speranze, a meno di non trovare rapidamente un antidoto. Senza dubbio inconsueta in un poliziottesco l'idea del virus che pende come una spada di Damocle sul protagonista (con evidente metafora del topo annessa), ma forse anche superflua e un po' goffa. Il film tenta pure la strada della riflessione sociale col discorso sulle difficoltà dei meridionali al Settentrione, ma ha comunque i suoi limiti dovuti al voler strafare.
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