Regia di Giorgio Stegani vedi scheda film
Pur essendo un prodotto di genere, per certi aspetti perfino di sottogenere, e pur derivando gli elementi dinamici della trama da plurimi prototipi, primo fra tutti il noir americano degli anni Trenta e Quaranta, il film di Giorgio Stegani funziona, anche alla distanza dei suoi primi quarant'anni. È evidente che il copione arranca nelle proprie necessità didascaliche, dove sono affidate ai dialoghi le spiegazioni anche delle motivazioni psicologiche dei personaggi, però annovera le facce giuste e un'ottima confezione tecnica, a cominciare dalla fotografia di Aldo De Robertis e Sandro Mancori.
A merito degli autori di Milano: il clan dei calabresi va la creazione di questo patchwork che assume spunti anche dall'ottimo film Due ore ancora di Rudolph Maté, anche se a me sembra che le affinità più evidenti siano da riscontrare con uno dei migliori prodotti della cosiddetta blaxploitation, Black Caesar, il padrino nero di Larry Clark, soprattutto nella parte in cui l'ex boss cade in disgrazia e viene abbandonato e tradito dagli amici di un tempo.
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