Regia di Michele Placido vedi scheda film
Ennesima delusione della cinematografia italiana moderna, film enormemente sopravvalutato dalla critica e dal pubblico; forse perché girato da Michele Placido, che ricorda tanto le serie di fiction davvero importanti come la Piovra, oppure perché c'è un cast d'attori molto seguito dai più giovani (o meglio dalle ragazzine, Kim Rossi Stuart). In definitiva io gli avrei messo una stella, ma la splendida interpretazione di Pierfrancesco Favino, alza nettamente la media e non può mancare di essere considerata separatamente. Insomma forse è lo stesso Favino che con la sua bravura, sminuisce sino a ridicolizzare gli altri attori. Insomma due stelle sono più che sufficienti. Sembra un polpettone di film che aspira alla fiction. Fotografia sempre buia, forse per nascondere una scenografia non adeguata, oppure estremamente economica. Ma il buio spadroneggia, secondo me non per questioni stilistiche, ma per le imbarazzanti scenografie da nascondere. La trama è ridicola. Il film si ispira alle gesta della banda della Magliana, ma rappresenta i protagonista come dei ragazzacci che si arricchiscono improvvisamente con qualche criminuccio o assassinio. Minimizzando la storia abominevole di una organizzazione criminale che ha dominato la capitale per un ventennio con una ferocia bestiale e spietata. Figura imbarazzante è quella del commissario Sciajola rappresentato come un debole bavoso al servizio dello Stato, ma che va dietro la gonnellina della donna del Dandi. Film che è meglio evitare.
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