Regia di Michele Placido vedi scheda film
La storia della banda della Magliana è anche un'occasione per Placido di farci rivivere una decina d'anni della storia italiana, precisamente i difficili anni '70 e '80. Più che per la ricostruzione però, il film vale soprattutto per la psicologia e la sensibilità dei protagonisti, che è molto ben delineata e tracciata in ogni minima ambiguità, tale da far piombare lo spettatore in un bombardamento a tappeto dei più disparati e confusi sentimenti e sensazioni, che lo spingono in un turbine di emozioni contrastanti che da un lato lo portano ad amare i protagonisti nonostante si macchino dei più atroci delitti e dall'altro ad odiarli. Impeccabile anche il lucido studio attraverso cui vengono studiati e rappresentati i difficili rapporti che li legano l'uno all'altro, composti da amicizia ed inimicizia, stima e rabbia, amore ed odio appunto. Se ciò funziona però, lo si deve anche a degli attori straordinari, che incarnano i personaggi caricandosi sulla pelle tutte le loro contraddizioni, il loro disagio, la loro rabbia, le loro sofferenze e la loro sensibilità. Ognuno di essi, anche il più minuscolo, sembra così avere una storia da raccontare fatta di fallimenti, soprusi, disagi e voglie di riscossa. Sono dei disadattati che, per quanto violenti o abietti siano, non riescono a non stimolare comprensione in chi guarda. Sono delle vittime e dei carnefici, degli assassini e dei morti, figli di una società individualista che va allo sbando.
Riguardo al resto, la violenza non è mai gratuita o fine a sé stessa e l'azione incarna, ripropone, modernizza e rinnova quella del poliziesco anni '70 senza mai eccedere. Il ritmo è infallibile e viene da sé che è impossibile distogliere gli occhi dallo schermo. La regia di Placido è impeccabile ma, tra tutta questa perfezione, passa addirittura in secondo piano.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3 erotismo:1
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta