Regia di Michele Placido vedi scheda film
L'impianto stile Megliogioventu' nuoce all'economia di un plot che si accartoccia inevitabilmente su se stesso e che dovrebbe far leva su personalita' ed appeal dei singoli, Rossi Stuart e Favino su tutti, i quali tuttavia offrono un'impronta ingessata al coro dei personaggi in teoria sovraccarichi di contraddizioni e situazioni conflittuali, ma, loro malgrado, incapsulati in una gestione monocorde, rigida e di maniera. Nonostante l'escalation nella malavita cittadina (contaminata poi in maniera cervellotica da pseudotrame pseudopolitiche...) di contro assistiamo ad una evoluzione folcloristica ed artigianale della violenza e della sete di potere, che non decolla all'occhio, anche profano, di chi e' abituato a fruire di saghe gangsteristiche di ben altro calibro. Il carattere di faida locale impantana qualsiasi velleita' e rimane ingombrante palla al piede del film di Placido che si diverte pure in un paio di apparizioni superfluamente isteriche. Nota a margine per Accorsi, meno pesce lesso del solito...(forse per via dei baffi!?...) ma sicuramente pesce fuor d'acqua...
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