Regia di Alfredo Rizzo vedi scheda film
La solita, blanda commediola erotica, per giunta senza nomi di rilievo (Mario Pisu, in un ruolo laterale, è l'attore più famoso di tutto il cast); poi improvvisamente entra in scena Massimo Ciavarro, si aggiusta i capelli, slaccia i tre bottoni più in alto della camicia ed il film diventa uno squallido fotoromanzo di serie C. Il 19enne Ciavarro, legnoso nella recitazione e preoccupato più di sembrare un Vero Figo che di pronunciare le proprie battute (nemmeno tante, visto che ha la bocca spesso impegnata dentro bocche altrui) con un'espressione decente, viene proprio dal fotoromanzo (Grand Hotel, per intenderci) ed il regista non fa nulla per nascondercelo, anzi tenta semplicemente di sfruttare l'immagine dell'attore (attore?) nell'unico modo possibile. Per il resto Sorbole... che romagnola! è un tripudio di tette (già meno di natiche) che non ha alcunchè da dire al cinema, scritto dal regista e da Piero Regnoli, con le solite - per quelle rare volte in cui si parla della Romagna - musiche banalmente stereotipate dal liscio, opera di Ubaldo Continiello, nientemeno. Peraltro l'intera storia è ambientata in un paesino del nord, presumibilmente nel Veneto, e l'unica cosa che riporti alla Romagna è l'accento calcato ad hoc messo in bocca alla protagonista: inevitabili le perplessità. Il regista Rizzo ha avuto una discreta carriera da caratterista (compare anche in Pane, amore e fantasia), ma dietro la macchina da presa ha realizzato solamente prodottucci di questa risma, cioè piuttosto scarsi. 1,5/10.
Orietta, guida turistica, rimane intrappolata in un albergo durante una gita. Si improvvisa estetista e dietologa, con grande successo; nel frattempo trova anche l'amore in un ragazzo belloccio del posto.
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