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Sorbole... che romagnola

Regia di Alfredo Rizzo vedi scheda film

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La recensione su Sorbole... che romagnola

di undying
6 stelle

Commedia solo vagamente sexy, di ambientazione provinciale, che fa il paio con il divertente "La bolognese", altro titolo diretto dall'attore, poi a fine carriera anche regista, Alfredo Rizzo.

 

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Durante un'escursione turistica, la comitiva fa tappa a Fontebella, soggiornando all'Albergo Roma di Attilio (Luciano Pigozzi). Quando giunge il momento di ripartire, siccome la società di viaggi è fallita e non può pagare il pernottamento degli ospiti, la guida Orietta (Maria Rosaria Riuzzi) si offre disponibile a lavorare in loco per saldare il conto dell'hotel. Dato che "l'obesità sembra essere una caratteristica della zona", l'occasione si presenta nella sartoria di Marta (Cristina Grado): le robuste clienti fanno fatica a trovare l'abito giusto, mentre i relativi mariti se la spassano con la prostituta Isotta (Ria De Simone). Orietta propone quindi di avviare una dieta, affiancata a una serie di attività ginniche, per consentire alle donne locali di rimettersi in forma. Non solo, dovrà cercare di stimolare Paolo (Massimo Ciavarro), il giovane nipote di Marta, molto interessato alla ginnastica ma, apparentemente, insensibile al fascino femminile. 

 

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Sorbole... che romagnola: Maria Rosaria Riuzzi

 

Disinvolta commedia provinciale, con personaggi che pronunciano parole deformate da spassose inflessioni verbali romagnole, scritta dal prolifico Piero Regnoli (accreditato nei titoli di testa col refuso di Pietro) e diretta dall'attore, poi convertito alla regia, Alfredo Rizzo (1902 - 1991). Si tratta di una pellicola girata a basso budget, priva di attori carismatici, ossia mai stati protagonisti, ma simpatici volti conosciuti e visti spesso, ai quali diventa difficile solitamente dare un nome: Luciano Pigozzi (soprannominato il "Peter Lorre" italiano), Ria De Simone, Mario Pisu (nel ruolo di un esilarante vicario), Marina Pierro, Luca Sportelli (il poliziotto). Sono accreditati anche Jimmy il Fenomeno e Galliano Sbarra, ma non compaiono nell'edizione home video "RaroVideo". Anche la graziosa protagonista, Maria Rosaria Riuzzi, rientra in questa categoria, avendo preso parte in ruoli marginali a una breve serie di film popolari (in genere polizieschi, commedie ed erotici). Pellicola che rappresenta anche il debutto sul set di Massimo Ciavarro, scorrendo piuttosto piacevolmente senza mai scadere nel volgare. Il ritratto di un mondo popolare, provinciale, nel quale rispettati mariti (compreso il poliziotto e il sindaco) trovano rifugio temporaneo tra le braccia (e le gambe) di una donna "pubblica" (la sempre simpatica Ria De Simone), viene messo in scena da Rizzo con la giusta disinvoltura e una certa attenzione al sottofondo ironico tipico della commedia all'italiana. Perché nonostante il titolo e la locandina possano far supporre trattarsi della classica operetta sexy, Sorbole... che romagnola è molto contenuto sul versante erotico, puntando invece al ritratto di un microcosmo privo di valori e regole (morali e civili) che trova, nella altruista, disinteressata e socievole disponibilità della protagonista, una via di redenzione. Il finale, moralistico e riconciliante, conferma il solito bigottismo tricolore, al grido di "la famiglia è tutto": così Orietta, quando abbandona l'ameno paesello di Fontebella, viene inseguita dal suo (probabile) futuro marito, mentre i coniugi che cercavano fuori casa il piacere sessuale, scoprono di avercelo nel letto tutte le sere. Non siamo certo di fronte a un film memorabile, ma non è nemmeno così scarso come, in genere, è stato valutato. Vedere per credere.

 

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Sorbole... che romagnola: Maria Rosaria Riuzzi e Massimo Ciavarro 

 

Critica 

 

"Alfredo Rizzo, autore de La bolognese, rimane nella stessa zona geografica con il suo Sorbole... che romagnola (1976), scritto dallo sceneggiatore-horror Piero Regnoli, il film lancia la stellina Maria Rosaria Riuzzi che, nonostante la notevole prestanza fisica, non conoscerà futuri exploit. La parte maschile è invece fornita dal divo dei fotoromanzi Massimo Ciavarro, che sposerà Eleonora Giorgi. La romagnola del titolo è una guida turistica cui non viene pagato il dovuto compenso. Lei, allora, per rimediare denaro, si improvvisa fisioterapista nell'albergo di un paese di provincia. Qui riesce a poco a poco a conquistarsi la sospirata fama, fornendo alle donne utili cure dimagranti, atte a farle tornare belle, e agli uomini prestando servizi di ben altro genere. Pur nella sua modestia, il film risulta gradevole e non sfigura affatto nel filone della commedia sexy."

(Antonio Bruschini e Antonio Tentori) [1]

 

"Grande titolo pecoreccio. Alfredo Rizzo si scatena con le vicende piccanti paesane. Maria Rosaria Riuzzi, già diva dei fotoromanzi, è la protagonista e Ria De Simone ha il ruolo della mignotta. Notevole Massimo Ciavarro come fidanzatino aitante al suo primo film. C'è anche Marina Pierro, poi musa di Walerian Borowczyk, in una particina. Il film è in generale ritenuto simpatico, ma non così forte. La canzone 'Madonna romagnola' è cantata da Caterina. Il critico de La Sicilia scrive: 'Questo film quasi folkloristico e naturalmente erotico, ci fa vedere una Romagna quanto mai consueta, la Romagna delle sartine, della provincia, delle balere e (non poteva mancare) anche dell'Orchestra Casadei. (...) Naturalmente è un filmetto di poche pretese, che però ha il pregio di farsi seguire agevolmente e nello stesso tempo di divertire, presentando scene di un erotismo non di maniera e che non trascende mai nella pornografia.' (...) Girato a Civitella San Paolo. Frase di lancio: 'La donna sfatta non la voglio, no!'."

(Marco Giusti) [2]

 

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Sorbole... che romagnola: Luca Sportelli e Ria De Simone 

 

Ricordando... Alfredo Rizzo [3]

 

"Nato a Nizza nel 1902, attore di avanspettacolo e rivista, spesso insieme al fratello Carlo, ha goduto di grande popolarità sulla scena tra il 1937 e il 1947, esibendosi con le più affermate compagnie teatrali. Ha iniziato a lavorare nel cinema a partire dal 1939, al fianco di Macario, in Lo vedi come sei... lo vedi come sei? di Mattioli. Dal 1946 è interprete di tantissime commedie e film drammatici, sempre in ruoli di contorno, rivelandosi ottimo caratterista nelle parti di 'cattivo', oltre a essere spalla spesso indispensabile di molti comici. Ripresa l'attività teatrale intorno al 1960, continua anche la sua collaborazione con il cinema, affiancando il fratello. È stato utilizzato anche da Fellini oltre che da altri registi come Amendola, Corbucci e Grimaldi. Solo nel 1971 debutta dietro la macchina da presa con il film I giardini del diavolo, realizzando poi altri sette film, quasi tutti di genere erotico, tra cui Carnalità (1974) e Sorbole... che romagnola (1976). È morto a Roma il 6 settembre 1991."

 

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Sorbole... che romagnola: fotobusta 

 

Visto censura [4]

 

Sorbole... che romagnola ottiene nulla osta alla proiezione cinematografica in data 23 settembre 1976. Il film passa integrale in commissione censura, la quale "esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico, con il divieto di visione per i minori degli anni 14 per le scene di nudi femminili, talora in atteggiamenti lascivi."

 

Metri di pellicola accertati: 2620 (circa 96'30").

 

 

NOTE

 

[1] "Malizie perverse - Il cinema erotico italiano" (Granata press), pag. 52.

 

[2] "Dizionario stracult della commedia sexy" (Bloodbuster), pag. 436.

 

[3] Mini biografia tratta, letteralmente, dagli extra del dvd RaroVideo.

 

[4] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Sorbole... che romagnola: Maria Rosaria Riuzzi

 

"Nei dieci mesi che volsero dalla pace di Villafranca alla spedizione dei Mille, l'Italia di mezzo diede prove di virtù civili meravigliose, ma col Piemonte corse dei pericoli gravi forse quanto quelli che il Piemonte stesso aveva corsi, prima della guerra del 1859. I duchi, gli arciduchi, i legati pontifici fuggiti dalle loro sedi, fin da prima di quella guerra, non avevano più osato tornarvi; e allora Parma, Modena, Bologna con la Romagna fino alla Cattolica, si strinsero in un solo Stato, che nel bel ricordo della gran via romana da Piacenza a Rimini, chiamarono l'Emilia."

(Giuseppe Cesare Abba)

 

Madonna romagnola - OST

 

Sorbole... che romagnola (Alfredo Rizzo, 1976) - Clip

 

F.P. 22/10/2022 - Versione visionata in lingua italiana - DVD RaroVideo (durata: 90'52")

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