Regia di Walter Salles vedi scheda film
Un bel film rovinato in parte dal finale. Per più di tre quarti la pellicola scorre molto bene, dipingendo una situazione ricca di tensione e interrogativi. In particolare trovo degna di lode la rappresentazione dello squallido falansterio dove vanno ad abitare le malcapitate, popolato per di più da personaggi per lo meno infidi, se non minacciosi. A questo proposito, li trovo definiti tutti bene e in modo originale: l' inquietante e ambiguo portiere, i teppistelli di periferia, il mediatore immobiliare falso e fanfarone. Anche personaggi come l'avvocato sono sbozzati con originalità ed efficacia. L'edificio, poi, è reso proprio inquietante e misterioso con indovinati tocchi e inquadrature. Ricorda alla lontana il palazzo di "Rosemary's baby".
La vicenda è in fondo una riflessione sugli affetti familiari infranti, e sulla gravità di certi comportamenti degli adulti, come l'abbandono dei bambini. Le schermaglie legali della protagonista e del marito sono tristemente realistiche.
Per quello che mi riguarda, il film poteva finire al momento del suo apparente finale (ometto qui di farne riferimenti). Sarebbe stato perfetto: l'orrendo crimine misterioso e occultato è venuto alla luce e i conti sono pareggiati. Però la pellicola continua per un altro po' e succede qualcos'altro, che secondo me è già più discutibile. Tuttavia il finale vero e proprio non mi è proprio piaciuto: cerca di essere rassicurante e consolante quando è solo tirato per i capelli e inquietante. Proprio peccato.
Brava Jennifer Connelly, che comunque è proprio molto cambiata da quando, ragazza, apparve in Phenomena di Dario Argento.
Una nota di merito a margine: il film rinuncia alla facile e oggi quasi obbligatoria soluzione degli effetti digitali e punta sull'arte cinematografica nuda e cruda. Mi piacerebbe vedere l'originale giapponese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta