Regia di Robert Wise, Gunter Von Fritsch vedi scheda film
Pellicola presentata dai più come il sequel dI CAT PEOPLE, film di culto targato RKO uscito due anni prima. Non ho ancora avuto il piacere di visionare il classico diretto da Jaques Tourner, ma voglio prendermi la presunzione di affermare che mi viene difficile trovare rapporti di parentela con IL BACIO DELLA PANTERA. IL GIARDINO DELLE STREGHE si segnala per essere l'esordio alla regia di Robert Wise, chiamato in fretta e furia a sostituire il regista di origine austriaca Gunther von Fritch, incapace a rispettare i tempi di produzione. Opera piuttosto innovativa che tocca temi inconsueti per l'epoca, penalizzata dal basso budget, tempi lavorativi brevissimi, dialoghi e doppiaggio non certo esaltanti, dove il talentuoso Robert Wise riesce a rimediare con una storia che in un modo o nell'altro ispirerà titoli decisamente più inquietanti come CHI E' L'ALTRO?, IN COMPAGNIA DEI LUPI e IL LABIRINTO DEL FAUNO. Non un horror, ma una fiaba gotica, onirica e crepuscolare, che ruota intorno a una bambina di 6 anni, che pur vivendo in una famiglia benestante che la ama, cerca rifugio nella fantasia creandosi amici immaginari, per sopperire alle carenze di un padre che le vuol bene ma non la capisce. Si passa da momenti suggestivi fotografati con un bianco e nero espressionista ad altri con momenti di raffinata introspezione psicologica, per poi lasciarsi andare alle immancabili stucchevolissime situazioni da cinema hollywoodiano e natalizio per famiglie. Interessante, bastava curare un po' di più la sceneggiatura, specie nel finale troppo frettoloso.
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