Regia di Robert Wise, Gunter Von Fritsch vedi scheda film
E' una specie di horror, ma non del tutto; è in parte anche un film che affronta in modo ambiguo il discorso della magia e dell'apparizione di fantasmi, con rimandi ai. Qualcuno lo giudica un filmetto banale, ma secondo me non lo è proprio. Forse è solo insolito. Robert Wise riesce a costruire una discreta tensione, sia quanto alla misteriosa casa con la vecchia pazza e la povera figlia, quanto alle strane visioni della bambina protagonista. Un elemento del film che mi ha colpito molto è il fatto che il padre di questa non si volta mai, nemmeno per accontentare la piccola, verso le visioni della moglie defunta che lei giura di vedere. Nelle due scene in cui, in presenza del padre, la donna appare alla bambina, quello imperterrito neppure volge lo sguardo in quella direzione. Per quello che mi riguarda, questo fatto mi ha quasi torturato come spettatore... Quindi, quanto alla realtà delle visioni, si rimane nell'ambito del dubbio e dell'ambiguità: realtà o immaginazione di una bambina troppo sola? Il padre, per di più, ha la colpa di molti genitori nei confronti dei loro bambini, cioè di mentire sulla realtà. Dicendole che la cavità dell'albero è una buca delle lettere magica le ha dato l'imbeccata per le sue fantasie eccessive, che pure poi tenta in ogni modo di combattere.
La donna che appare è interpretata dalla "pantera" Siomone Simon: è la stessa attrice e porta lo stesso nome (Irina) del film "Il bacio della pantera". Lo stesso titolo originale (The Curse of Cat People) traccia un esplicito parallelo col film di Tourneur. La bambina ha ereditato da lei uno strano male? E poi chi è la vecchia della casa: è solo una pazza o è anche una strega? Ognuno ne tragga le conclusioni che crede.
Wise sarebbe tornato sulla realtà di certi fenomeni nel capolavoro "Gli invasati". Questo, a chi lo guarda senza aspettarsi un horror vero e proprio, dovrebbe piacere.
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