Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
Billy Elliot è cresciuto ma si è innamorato della Wendy sbagliata,cioè di un piccolo gingillo lucente capace di fare fori d'entrata e fori d'uscita.Wendy è una piccola pistola a tamburo con calcio chiaro,forse un po'femminile.Ma spara proiettili che fanno decisamente male.Se non avessi saputo che soggetto e sceneggiatura erano stati scritti da Lars Von Trier lo avrei immediatamente sospettato.Dear Wendy sembra nato dalla costola putrida di un film come Dogville.Un'America totalmente ricostruita in studio,un non luogo,un falso d'autore dove inserire una gioventù bruciata dall'amore per le armi.Un apologo bruciante,moralista sulla pericolosità delle trasgressioni in menti giovani e altamente suggestionabili che si estende all'America tutta ,terra dove tutti hanno almeno una pistola,dove il diritto di difendersi con le armi è addirittura sancito nella Costituzione.Il prezzo sono le migliaia di morti annue dovute alle armi da fuoco.Il film di Vinterberg non può dirsi riuscito per via forse di una tesi troppo chiara fin dall'inizio.Il messaggio è fin troppo esibito,non si usano metafore,quando non ci sono prospettive giuste nella vita di ognuno rimangono solo quelle sbagliate.E innamorarsi delle armi secondo Von Trier è profondamente sbagliato facendo la tara sulla naturale attrazione che si può provare per oggetti che esteticamente possono essere anche molto belli.Il finale è forse la parte più bella di un film pesantemente didascalico nel rimarcare l'isoalmento di questo gruppo di giovani,i Dandies,quasi cultori di una nuova forma di civilità fondata sulle armi.Dicevamo del finale:un duello western in piena regola che accentua la trasversalità di un film come questo.Pur piacendomi molto Von Trier e pur riconoscendo alcuni suoi tratti distintivi ho trovato il film troppo smaccatamente a tesi:una tesi poi che è praticamente impossibile da non condividere....
una regia normalizzata
è cresciuto bene il ragazzo
parte da poliziotto
ok
non male
discreto
non male
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