Dick, pacifista convinto, trova una pistola che chiama Wendy, e invece di buttarla decide di tenersela. Con i suoi amici fonda un club segreto chiamato "the Dandies", che ha come principi ispiratori il pacifismo e l'amore per le armi. La regola fondamentale è non ricorrere all'uso di queste ultime, ma tutti i "Dandies" vengono a trovarsi in una situazione in cui è difficile rispettarla...
Note
L'apologo morale è rivolto a svelare ancora una volta come i miti fondativi degli States siano violenti e ipocriti. Programmatico e provocatorio come sempre è von Trier, autore di soggetto e sceneggiatura: chi lo ama amerà anche questo film, chi lo odia lo odierà.
Non male, ma il film non decolla mai. La storia di 5 ragazzi che creano un loro "club", armati, ma pacifisti. Ritmo abbastanza lento, ma mai e poi mai il film prende una buona piega.
Un film così potente e grottesco da sembrare girato da una Pistola: la sceneggiatura di Lars Von Trier marcia con salde gambe di immobili spari, la Pistola-Regia di Vinterberg distribuisce grandi e unghiate invenzioni.
Non sono le armi a essere pericolose, ma gli uomini. L’affermazione si può leggere in due modi: o come efficace slogan della National Rifle Association, la lobby delle armi Usa, oppure come verità assoluta. Un pezzo di metallo che spara è pur sempre “solo” un pezzo di metallo. Siccome il paradosso è il suo pane quotidiano, Lars von Trier ha scritto Dear Wendy per raccontare il fascino… leggi tutto
A detta del regista, i “Dandies” protagonisti del film, col loro pacifismo armato e il loro buffo codice d’onore, sono la proiezione microcosmica di una ormai consolidata realtà planetaria. Un film grottescamente politico, quindi, ma se guardato solo sotto quest’ottica (peraltro ineccepibile), il lavoro di Vinterberg perderebbe molto delle sue… leggi tutto
Una polemica sceneggiatura di Lars Von Trier si accoppia a un'ispirata regia di Thomas Vinterberg: opera magistrale? Assolutamente no. E neppure film-dogma: soltanto un didascalico apologo antiamericano realizzato dignitosamente, ma ben poco originale e fantasioso sul piano dei contenuti. Perchè la 'pace armata' di cui si parla per tutta la pellicola è concetto francamente ormai… leggi tutto
"I'll give you my gun when you pry (or take) it from my cold, dead hands."
“Guns” è un mini-saggio lampo, un instant essay, di un’intelligenza, ponderatezza, buon senso, ragionevolezza…
Legenda alla Leggenda.
• Corsa all'Ovest, Destino Manifesto, Febbre dell'Oro, Terra dell'Abbondanza.
• Fine XIX secolo: tramonta il West, nasce il Cinema: sorge il Western.
• Nel mentre: John…
Sto elencando una serie di film perchè mi annoio, le ragazze non mi si filano e ho deciso di uccidere il tempo a colpi di tastiera. Eppure sto stronzo sembra non voler morire.
Aveva emozionato e commosso mezzo mondo interpretando un ragazzino dei sobborghi minerari di Durham in piena era thatcheriana che decide di non tirare di… segue
A detta del regista, i “Dandies” protagonisti del film, col loro pacifismo armato e il loro buffo codice d’onore, sono la proiezione microcosmica di una ormai consolidata realtà planetaria. Un film grottescamente politico, quindi, ma se guardato solo sotto quest’ottica (peraltro ineccepibile), il lavoro di Vinterberg perderebbe molto delle sue…
Un film che prende la via della formazione giovanile di stampo antiviolento pur usando pistole e qualche scena forte.Von Trier e' un regista che produce il film che rimane come le sue produzioni con alti e bassi.A essere sinceri comunque il film non annoia fino alla fine, usando come sfondo un villaggio minerario che marca un certo fascino all'intero film.
Una polemica sceneggiatura di Lars Von Trier si accoppia a un'ispirata regia di Thomas Vinterberg: opera magistrale? Assolutamente no. E neppure film-dogma: soltanto un didascalico apologo antiamericano realizzato dignitosamente, ma ben poco originale e fantasioso sul piano dei contenuti. Perchè la 'pace armata' di cui si parla per tutta la pellicola è concetto francamente ormai…
La struttura narrativa di questo film è grande, ti aspetti che succeda qualcosa ma non sai cosa e come, perchè il film è tutt'altro che prevedibile . Trama curiosa e fantasiosa di come una pistola può diventare un prolungamento della personalità di qualcuno,il finale lascia un messaggio chiaro chi possiede un arma prima o poi la userà e si…
Billy Elliot è cresciuto ma si è innamorato della Wendy sbagliata,cioè di un piccolo gingillo lucente capace di fare fori d'entrata e fori d'uscita.Wendy è una piccola pistola a tamburo con calcio chiaro,forse un po'femminile.Ma spara proiettili che fanno decisamente male.Se non avessi saputo che soggetto e sceneggiatura erano stati scritti da Lars Von Trier lo avrei…
VOTO : 5/6.
Pellicola irrisolta che parte da un soggetto buono (firmato da Von Trier) che però funziona solo a tratti portato su schermo.
Colpa in parte del soggetto stesso, alcune situazioni sono involontariamente grottesche, ma anche della messa in scena di Thomas Vinterberg, un regista che dopo il buon "Festen" si è perso per strada.
Così se all'inizio ci si può anche affezionare ai…
I paradossi di cui si nutre la (vostra) Modernità Interconnessa & Facebookiana. Dopo il tanto spellarSi le mani per le glorie 'da esportazione' di 'Gomorra', si vien puntualmente a scoprire che mezzo cast era…
Che un amore estremo e viscerale verso le armi da fuoco non possa che terminare in tragedia lo possiamo ben intuire da soli, e allora a che serve questo film? Purtroppo a poco. S’annuncia come un’opera curiosa e stuzzicante, a giudicare dai primi minuti, ma ha una tenuta scarsa: quando scade nel barocco, la sceneggiatura s’incarta, il film è perduto e il finale che non si vorrebbe mai…
Da una sceneggiatura del discusso Lars Von Trier, l'allievo dogmatico Thomas Vinterberg ("Festen", 1998) realizza un film (forse volutamente) sconcertante, i cui personaggi si muovono negli spazi mentali di una cittadina che rinnovella la Dogville del film trieriano del 2003. Che dire? Boh! Può piacere o no, come tutti i film con l'imprinting del fu Dogma 95. A me non è piaciuto: "Dear Wendy"…
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Commenti (3) vedi tutti
Non male, ma il film non decolla mai. La storia di 5 ragazzi che creano un loro "club", armati, ma pacifisti. Ritmo abbastanza lento, ma mai e poi mai il film prende una buona piega.
commento di MondoMarcioPiu' che un film, una collezione di orgasmi quieti, protettivi, pronti a difendere, usciti dal guardaroba di Oscar Wilde.
commento di CrawfordUn film così potente e grottesco da sembrare girato da una Pistola: la sceneggiatura di Lars Von Trier marcia con salde gambe di immobili spari, la Pistola-Regia di Vinterberg distribuisce grandi e unghiate invenzioni.
commento di Huppert