Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Riuscita rievocazione storica e sociale elegante nella messinscena e coinvolgente nelle tematiche. Qualche vizio calligrafico ma il film è invecchiato bene. 7,5 SOFFERTO
Giorgio Bassani non gradì la versione cinema del suo romanzo però con il passare degli anni questo lavoro di De Sica non perde lo smalto e anzi recupera un po' di consensi persi alla sua uscita. Neanche dei difetti di eccessiva stilizzazione ne limitano il gran pregio nel ricreare un focus su di una stagione italiana spesso rimossa. Il regista grazie alla scelta giusta degli attori delinea una specie di meglio gioventù cancellata dalla storia o meglio dalla stupidità umana, capace di generare e coltivare il germe malefico del fascismo. E se il "Tanto a noi non può capitare" è il leit motiv di molti dialoghi della prima parte dell'opera, la seconda cede nell'inevitabile e noto dramma, costruendo il messaggio d'autore sottoforma di monito alle generazioni future. Si intuisce a tratti un certo distacco, dovuto come ho detto ad una decisa scelta stilistica, ma l'insieme rimane d'alta qualità sia cinematografica che civile.
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