Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Vivere da ebrei durante il fascismo e non accorgersi di quello che sta succedendo al di fuori delle mura della propria tenuta lussureggiante.L'Italia sta cambiando,le leggi razziali l'hanno cambiata ma dentro la tenuta dei Finzi Contini nessuno sembra darsene per inteso .Sembrano vivere tutti nella bambagia di un mondo a parte,sembra che quello che sta rovinando il mondo circostante a loro non riguardi.E questo è solo il primo errore.I personaggi che si succedono sullo schermo hanno più o meno tutti la stessa importanza e la responsabilità forse di De Sica è stata quella di non cogliere il ruggito dentro il cuore di Giorgio allorchè scopre che la Micol con cui è cresciuto a lui lo vede solo come un amico,l'amico fraterno.Ma lui vorrebbe qualcosa di più.De Sica si sforza di equilibrare gli avvenimenti storici con tutto quello che accade dentro alla tenuta dei Finzi Contini,perlomeno sorpresi dall'escalation dell'odio razziale ma pervicacemente impegnati nel proseguire nei propri rituali.Fino a che saranno tutti arrestati e deportati o quasi....Molti hanno denigrato secondo me a torto,questo film di De Sica.Non è così brutto o non riuscito come dicono.E' un film dal sapore decadente,con una fotografia che predilige i colori tenui autunnali(ad opera di Ennio Guarnieri) in cui la parte formale prevale decisamente sui contenuti.Se uno scivolone c'è in questo film probabilmente è il finale che cerca a tutti i costi la facile commozione o anche quell'ultima partita a tennis(sempre durante la parte finale) girata in uno stile che più patinato non si può.Il giardino dei Finzi Contini è logicamente molte spanne al di sotto dei capolavori di De Sica ma è un film che riesce a essere intimista senza per questo sconfinare nella soap opera.Visto con gli occhi di oggi appare certamente slavato,quasi sbiadito nel suo incedere a tratti pomposo,ma ha anche indubbi meriti formali,degno rappresentante di un cinema italiano che allora era da esportazione.Non a caso vinse anche l'Oscar come miglior film straniero e l'Orso d'oro al Festival di Berlino.Sicuramente appaga più l'occhio che il cuore.E poi una Dominique Sanda così bella e provocante non l'avevo mai vista....
regia languida con qualche scivolata nel finale
non trascendentale
dibellezza sopraffina
non male
bravo
si adegua all'andazzo morbido....
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