Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Vincitore forse un pò a sorpresa dell'Oscar come miglior film straniero e dell'Orso d'oro a Berlino, uno degli ultimi film di De Sica si dimostra comunque un'opera elegante e raffinata pur allontanandosi in parte dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani (che infatti ne prese le distanze). Ambientato in una Ferrara placida, ben riprodotta da un'ottima fotografia con divagazioni nella bella campagna del Po, il film segue le vicende di una famiglia di ebrei alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il disgregarsi progressivo di tutti gli equilibri, delle amicizie e dei rapporti creati negli anni, che verranno ribaltati e travolti come da un fiume in piena. Al di là di un certo manierismo e di una visione un pò edulcorata del tragico temporale che si addensava su famiglie fino ad allora felici, rimane comunque la sensazione di un film ben recitato e dove non si può non accorgersi della mano del maestro, in quella raffinata ombra di malinconia che pervade buona parte della storia e nella sostanziale buona fattura che però non può non lasciare un pò di amaro in bocca per una generale vaghezza nel raccontare una pagina cosi' tragica e pervasiva.
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